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San Pietro Mussolino

Veleni del sindaco Tasso sui partigiani. Anpi e Pd: «Si dimetta»

Continua la polemica dopo i veleni social a seguito della profanazione al Campo della Memoria di Roma
Continua la polemica dopo i veleni social a seguito della profanazione al Campo della Memoria di Roma
Continua la polemica dopo i veleni social a seguito della profanazione al Campo della Memoria di Roma
Continua la polemica dopo i veleni social a seguito della profanazione al Campo della Memoria di Roma

Pieno sostegno e solidarietà all’Anpi. Ma soprattutto le richieste di dimissioni per il sindaco di San Pietro Mussolino, Gabriele Tasso, coordinatore di Fratelli d’Italia Alta Valchiampo, da parte del Partito democratico e anche dell’Anpi. Non si placa la polemica dopo il post su Facebook di Tasso sull’Associazione nazionale partigiani d’Italia: «Hanno pure un’associazione di categoria. Si chiama Anpi. Associazione che rappresenta perfettamente anche i mafiosi, agiscono nello stesso modo contro gli stessi obiettivi». Parole messe nero su bianco intervenendo su un post messo sui social dal consigliere comunale di maggioranza di Arzignano Daniele Beschin, ex rappresentante di Forza Nuova eletto con la Lega e ora nel gruppo misto, riguardo la profanazione di alcune tombe di combattenti della Rsi nel Campo della Memoria di Nettuno, a Roma. Beschin ha associato gli autori dell’atto sacrilego a quelli che «si nascondevano in montagna, cantavano “Bella Ciao” e rubavano i polli, per poi dichiararsi eroi». Giacomo Possamai, capogruppo del Partito Democratico Veneto, bolla le parole come vergognose. «Profanare tombe è un atto gravissimo e indegno, per il quale non può esistere alcuna giustificazione. Ma non sono accettabili, né tanto meno comprensibili, le parole di odio e gli insulti nei confronti dell’Anpi, tirata in ballo senza senso da due rappresentanti istituzionali della destra vicentina. Insultare il ricordo dei partigiani e paragonare l’Anpi alla mafia è inaccettabile, a maggior ragione se lo fa chi ha giurato sulla Costituzione nata dalla Resistenza. L’antifascismo è un valore fondante della nostra Repubblica, non ci può essere spazio per nostalgie o apologie». Rincara la dose Chiara Luisetto, segretaria provinciale del Pd: «Dopo la vergognosa profanazione delle tombe dei soldati della X Mas nel Lazio, nelle scorse ore due esponenti della destra vicentina hanno ritenuto di ribadire la propria appartenenza e vicinanza all’ideologia criminale e violenta che nel ventennio ha imprigionato, torturato e ucciso giovani italiani nelle nostre terre e montagne. A rendere queste parole sui social ancor più gravi e pesanti è il fatto che siano un sindaco che sulla Costituzione nata dalla Resistenza ha giurato e un consigliere comunale che non manca di sottolineare fedeltà a quel periodo storico. Vergognose e indegne le parole rivolte all'Anpi. Chi non è degno di indossare il tricolore lo restituisca», conclude Luisetto. Accuse al veleno quelle sui social che hanno determinato lo sdegno dell’Anpi che annuncia ufficialmente che chiamerà il sindaco di San Pietro Mussolino a rispondere delle sue affermazioni davanti ad un giudice. «Tasso affastella considerazioni banali ed inconsistenti - tuona il Comitato provinciale di Vicenza - che riprendono la propaganda fascista e neofascista contro le partigiane e partigiani. Studi un po’ di storia, a partire da quella del paese che amministra. Potrà così comprendere quale sia stato l’alto prezzo pagato dai partigiani e dalle partigiane delle nostre valli alla lotta di liberazione dai tedeschi e dai fascisti loro servitori». E l’Anpi di Arzignano arriva a chiedere le dimissioni. «Beschin e Tasso hanno prestato giuramento sulla Costituzione, se non sono in grado di osservarla ne prendano atto e rassegnino tranquillamente le dimissioni». Interviene anche la Cgil: «Affermazioni gravissime e inaccettabili - stigmatizzano il segretario generale Giampaolo Zanni e il responsabile per Arzignano Massimo Andolfo. Il sindaco esprime «vicinanza e piena solidarietà all’Anpi» e invita «tutte le forze democratiche e antifasciste a partecipare a iniziative che dovessero essere organizzate per ricordare il vero significato della Resistenza». Intanto i gruppi consiliari di opposizione di Arzignano mettono nel mirino Beschin e rilanciano la palla nel campo del sindaco Bevilacqua. A parlare è Nicolò Sterle, di Forza Italia, unica voce del centrodestra a intervenire sulla vicenda: «Quanto accaduto a Nettuno è vergognoso e va condannato. Per quanto riguarda la “provocazione di Beschin” - sottolinea Sterle a nome di tutti i capigruppo d’opposizione - è l’ennesima uscita a vuoto che il consigliere di maggioranza, ex Forza Nuova ed ex Lega, sembra non volersi risparmiare su alcuni ambito dello scibile umano, dato che è prodigo di opinioni fantasiose e spesso esecrabili sui temi più disparati, vaccini e virus compresi. Non abbiamo dubbio che il sindaco Bevilacqua bollerà anche questa come una “opinione personale” del suo consigliere». Fdi prende tempo Contattato sulla questione, ieri il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Mattia Ierardi ha affermato di «dover approfondire la cosa prima di esprimersi».

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