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Arzignano

Tromba d'aria, danni per 28 milioni e dopo un anno nemmeno un euro di rimborso

Lamiere divelte dai tetti e cadute in strada ad Arzignano
Lamiere divelte dai tetti e cadute in strada ad Arzignano
Lamiere divelte dai tetti e cadute in strada ad Arzignano
Lamiere divelte dai tetti e cadute in strada ad Arzignano

«Da Roma non è ancora arrivato un euro, né per i danni ai privati, né per i danni alle strutture pubbliche». La cassa piange. Sia ad Arzignano, sia a Trissino. Eppure i Comuni avevano fatto tutto ciò che era necessario per chiedere aiuto, dopo il fortunale che un anno fa ha distrutto parte di edifici e strutture, con danni che per i due territori comunali sono arrivati a superare i 28,5 milioni di euro. A un anno dal 29 agosto 2020, data che rimarrà impressa nella memoria degli arzignanesi e dei trissinesi, quando una tromba d’aria di inaudita violenza si è abbattuta sui due territori, tutto è ancora fermo per quanto riguarda i finanziamenti per sostenere economicamente il ripristino dei danni. Le domande di contributo raccolte dagli uffici comunali, poi trasmesse a ottobre 2020 alla Regione che a sua volta ha girato gli incartamenti a Roma, sono state 1.152 riguardanti il patrimonio privato e 113 per le attività economiche produttive. I danni subiti dai privati sono stati stimati in 12 milioni 574 mila 307 euro, mentre in 4 milioni 479 mila 948 euro quelli delle aziende. Il conto della spesa a carico dell’amministrazione comunale per ripristinare e riparare i beni pubblici ammonta invece a 4 milioni 451 mila euro. Per un totale di circa 21,5 milioni. Ad aprile di quest’anno il primo cittadino di Arzignano, Alessia Bevilacqua, ha scritto al Dipartimento di protezione civile nazionale per cercare di velocizzare l’iter burocratico, in particolare affinché adottasse «tutte le azioni necessarie e opportune al fine di dare la massima accelerazione all’iter per l’erogazione dei contributi richiesti e comunque di avere un aggiornamento circa le tempistiche ipotizzabili». Ma da allora tutto tace. «Continueremo a sollecitare il Dipartimento di protezione civile del Governo - precisa Bevilacqua - affinché sia dato il giusto ristoro ai nostri cittadini». Fino a oggi arrivato nelle casse comunali arzignanesi solo il mezzo milione percepito, come anticipo di indennizzo poco dopo il fortunale, dall’Unipol con cui il Comune è assicurato. Zero euro finora anche dal ministero dell’istruzione che aveva annunciato l’invio di 650 mila euro. A Trissino sono stati di 6 milioni 822 mila euro i danni procurati dal fortunale che ha investito l’area industriale e artigianale sud. All’ufficio protocollo del Comune erano stati erano giunte 65 richieste da titolari di attività produttive, per 6 milioni 252 mila euro, e 35 inoltrate dai privati per 303 mila euro tra immobili e vetture. Danni al patrimonio pubblico, invece, per 519 mila euro tra edifici scolastici e sportivi, sottoservizi e strade. Per un totale di poco più di 7 milioni. «Né al Comune, né a imprenditori e privati cittadini sono ancora giunti gli aiuti economici - ha detto Giampietro Ramina, assessore al bilancio e all’urbanistica -. È completamente caduto nel vuoto l’appello del sindaco Davide Faccio».

Giorgio Zordan

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