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Tragedia sull’A4, un anno a Paolini

Un’immagine dell’incidente che costò la vita ad Alessandra Lighezzolo che viaggiava a bordo di una Fiat 500 tamponata da PaoliniL’attore Marco Paolini l’anno scorso subito dopo la tragedia
Un’immagine dell’incidente che costò la vita ad Alessandra Lighezzolo che viaggiava a bordo di una Fiat 500 tamponata da PaoliniL’attore Marco Paolini l’anno scorso subito dopo la tragedia
Un’immagine dell’incidente che costò la vita ad Alessandra Lighezzolo che viaggiava a bordo di una Fiat 500 tamponata da PaoliniL’attore Marco Paolini l’anno scorso subito dopo la tragedia
Un’immagine dell’incidente che costò la vita ad Alessandra Lighezzolo che viaggiava a bordo di una Fiat 500 tamponata da PaoliniL’attore Marco Paolini l’anno scorso subito dopo la tragedia

«Marco Paolini è già lacerato per questa drammatica vicenda», lo ha detto al termine dell’udienza l’avvocato Mario Vittore De Marzi, quando Massimo Meggiolaro, nel corridoio, gli ha consegnato un’immagine della moglie Alessandra, morta nell’incidente del 17 luglio scorso, pregandolo di farla avere all’attore bellunese. Un anno con il beneficio della pena sospesa, la pena concordata in fase di indagini tra gli avvocati De Marzi ed Emanuele Fragasso jr e il pm, e la sospensione della patente per un anno. Questa la decisione adottata dal giudice dell’udienza preliminare Marzio Bruno Guidorizzi nei confronti dell’attore Marco Paolini che il 17 luglio dello scorso anno, alla guida di una Volvo, procedendo lungo la Serenissima in direzione di Venezia, tamponò la Fiat 500 sulla quale viaggiavano due amiche, Alessandra Lighezzolo, 53 anni di Arzignano, e Anna Tovo, la conducente dell’auto, di Montecchio. Un incidente provocato da un violento colpo di tosse: una perdita di attenzione durata pochi istanti ma purtroppo sufficiente a far sì che la Volvo tamponasse la 500 che in seguito all’urto scavalcò il guardrail della Serenissima finendo sulla corsia ovest della tangenziale sud, capovolgendosi. In quel momento non stava arrivando alcun veicolo, la Fiat 500 non fu ulteriormente travolta ma l’impatto con il suolo fu devastante: la signora Lighezzolo, dopo aver sbattuto violentemente il capo contro il parabrezza, andò in arresto cardiaco e due giorni dopo morì. Trauma cranico anche per la conducente che a distanza di mesi presenta ancora problemi. E per l’attore regista l’accusa fu duplice: omicidio colposo e lesioni gravi. Ieri il gup ha precluso la costituzione di parte civile (l’avvocato Stefano Poli assiste sia i congiunti della vittima sia la signora Tovo) sulla base della pronuncia delle Sezioni Unite della Cassazione che non prevede tale possibilità qualora venga concordato un patteggiamento in fase di indagini. Con il consenso delle difese il vedovo e i figli della signora sono rimasti in aula. In seguito all’incidente a Paolini venne ritirata la patente, vennero effettuati tutti gli accertamenti per verificare se al momento dell’impatto fosse o meno al cellulare e sulla velocità. Tutto nella norma ma purtroppo la tosse, che lo affliggeva già da qualche giorno, gli fece perdere per un attimo il controllo della macchina. In seguito all’incidente annullò una serie di spettacoli già in programma e si chiuse per mesi in un silenzio impenetrabile. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

F.M.

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