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CRESPADORO

Sperone di roccia crepato. «Rischio crollo». Scatta l'indagine

Lo sperone di roccia crepato: avviata un’indagine
Lo sperone di roccia crepato: avviata un’indagine
Lo sperone di roccia crepato: avviata un’indagine
Lo sperone di roccia crepato: avviata un’indagine

Un blocco roccioso rischia di staccarsi sulle montagne di Crespadoro. È pervenuta dal dirigente dell’Unità Operativa di Veneto Agricoltura una segnalazione di possibile distacco di uno sperone roccioso lungo il sentiero di arrocamento che conduce alla Scagina e val di Fraselle. Il tratto è quello poco prima della galleria dopo il sentiero Milani, seguendo il tracciato della strada militare costruita in vetta dai soldati durante il primo conflitto mondiale. Sarebbero stati alcuni volontari del Cai a notare per primi la vistosa crepa sulla parete a monte del sentiero, su un fronte abbastanza ampio di roccia che incombe sul passaggio. Il sindaco di Crespadoro Emanuela Dal Cengio ha pubblicato subito un avviso sul canale social del Comune, informando cittadini ed escursionisti e raccomandando di prestare attenzione: «Vi chiedo cortesemente di essere estremamente prudenti nel percorrere detta strada» ha scritto Dal Cengio. Ieri mattina il primo cittadino ha organizzato un sopralluogo con la Protezione civile Ana Valchiampo, un geologo e un tecnico di Veneto Agricoltura, per fare una prima valutazione di massima. Sulla base dei dati raccolti sarà stesa una relazione. Per ora il percorso che parte dal rifugio Bepi Bertagnoli e che sale in quota collegandosi a Montefalcone o alla Scagina, rimane aperto e percorribile. «In base a cosa dirà il geologo deciderò cosa fare. Attendiamo la relazione per poi sapere se si deve procedere alla chiusura del tratto - continua il sindaco - Ho già attivato la macchina regionale per un intervento di somma urgenza per la messa in sicurezza e che sto attendendo risposta». I lavori di eventuale disgaggio della massa pericolante potrebbero iniziare già la prossima settimana.

Matteo Pieropan

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