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Scontro sulla Segre, salta la mozione

In consiglio comunale polemiche tra maggioranza e opposizione dopo una mozione della minoranza.  G.Z.La senatrice a vita Segre
In consiglio comunale polemiche tra maggioranza e opposizione dopo una mozione della minoranza. G.Z.La senatrice a vita Segre
In consiglio comunale polemiche tra maggioranza e opposizione dopo una mozione della minoranza.  G.Z.La senatrice a vita Segre
In consiglio comunale polemiche tra maggioranza e opposizione dopo una mozione della minoranza. G.Z.La senatrice a vita Segre

La senatrice a vita Liliana Segre fa discutere anche ad Arzignano. Nell’ultimo consiglio comunale opposizione e maggioranza si sono scontrate su una mozione della minoranza, con prima firmataria Anna Sartori, che aveva come oggetto “Condanna episodi di razzismo e intolleranza e solidarietà alla senatrice Liliana Segre”. “Le cronache degli scorsi giorni - recita il documento - hanno portato alla pubblica attenzione il fatto che la senatrice a vita Liliana Segre, 89 anni, sopravvissuta al campo di sterminio nazista di Auschwitz, sia stata oggetto di gravi minacce a sfondo razzista e discriminatorio. Il consiglio comunale di Arzignano esprime piena condanna verso tutti gli episodi di intolleranza, violenza e intimidazione a sfondo razzista ed esprime viva solidarietà e vicinanza alla persona della senatrice Segre”. «Quanto recentemente accaduto alla senatrice Segre – ha completato l’esposizione la consigliera di “Pasetto Sindaco” - deve far riflettere. Uno studio dell’università La Sapienza ha evidenziato che 8 persone su 10 credono che le intimidazioni via social non siano cosa grave perché manca la presenza diretta», ha concluso. La replica dei ruppi di maggioranza è stata affidata al consigliere Daniele Beschin della Lega nord che ha proposto un emendamento alla mozione rimodulandola nel suo complesso e in cui la parola razzismo e il nome della senatrice Segre scomparivano sin dall’oggetto diventato: “Condanna episodi di intolleranza e di intimidazione e solidarietà a tutti coloro che ne sono vittima per il loro percorso di impegno politica, civile e sociale”. Andando nello specifico sono stati profondi anche i cambiamenti nel testo proposto per farlo diventare diventato: “Le cronache degli ultimi anni hanno portato alla pubblica attenzione il fatto che molti esponenti della vita politica, amministrativa, sociale e culturale del nostro paese siano sempre più spesso oggetto di campagne d’odio e d’intolleranza, diffamati e minacciati, durante le loro apparizioni pubbliche, comizi, presentazioni o su web e sui social. Il consiglio comunale di Arzignano esprime piena condanna verso tutti gli episodi di intolleranza, violenza e intimidazione di qualunque matrice ed esprime viva solidarietà e vicinanza a tutte le persone che ne sono vittima”. A margine della mozione Beschin ha avuto modo di chiarire che «era doveroso non votare una mozione così presentata» ribadendo «la necessità invece di dare un’impronta generale e inclusiva di tutta la collettività, circa la condanna degli episodi di intolleranza politica, sociale e civile». Sartori ha ritirato la mozione in quanto, ha detto, «l’emendamento stravolge il documento presentato. In particolare fa riflettere che si sia voluto cancellare dalla mozione la parola razzismo. Dispiace», ha concluso l’esponente consiliare di opposizione appartenente allo schieramento “Pasetto Sindaco”. «Dobbiamo stare molto attenti - ha replicato il consigliere della lega nord Beschin - quando si va a denunciare pubblicamente, come avvenuto qui ad Arzignano di recente, fenomeni di razzismo anche quando questi sono palesemente inesistenti. C’è il rischio concreto che mozioni del genere siano a tutti gli effetti il risultato di strumentalizzazioni politiche e siano mirate esclusivamente alla criminalizzazione di ogni posizione o idee anti migratorie e nazionaliste e dunque non allineate al “politicamente corretto”». La discussione si è conclusa con l’abbandono dell’aula in segno di protesta da parte del consigliere di opposizione Nicolò Sterle (Forza Italia). «Sono sbigottito. La mozione esprimeva solidarietà su un fatto particolare, come facemmo sui fatti di Bibbiano, mentre l’emendamento annacqua il tutto in un mare grande». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Zordan

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