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Montorso

È vicentino il designer del verde che esalta i fiori di Sanremo

Palme, eucalipto e asparago selvatico per l'allestimento realizzato da Pellizzaro
Palme, eucalipto e asparago selvatico per l'allestimento realizzato da Pellizzaro
Palme, eucalipto e asparago selvatico per l'allestimento realizzato da Pellizzaro
Palme, eucalipto e asparago selvatico per l'allestimento realizzato da Pellizzaro

Un talento vicentino per valorizzare i fiori di Sanremo. Lui è Thomas Pellizzaro, 44 anni, designer del verde che vanta prestigiose collaborazioni anche in ambito internazionale, lo scenario è quello di villa Nobel, la dimora sanremese di Alfred, fondatore del premio. E sei nei saloni della villa sono state posizionate le emittenti radio che fanno capo al gruppo Mediaset, all'esterno è stata allestita una greenhouse che ospita "Oltre il festival". «È una sorta di fuori salone - spiega Pellizzaro - dove si alternano concerti, cene di gala, ma anche convegni».

A lui il compito di dare il suo tocco all'allestimento, progettato dall'architetto vicentino Sophia Los. E la reazione è arrivata domenica sera, durante l'evento inaugurale: «La famiglia Privitera - racconta Pellizzaro - mi ha espresso il suo compiacimento per come è stata allestita la serra dicendomi che dopo tanti anni, e senza aver dato nessuna istruzione, una persona è riuscita ad allestirla come loro vorrebbero venisse fatto sempre». Una conferma per il designer di Montorso, che si distingue proprio per la sua capacità di esaltare i doni della natura con un tocco di eleganza. «Ho scelto palme, palmizi, eucalipto, asparago selvatico - racconta - tutti elementi che vengono coltivati a Sanremo e che io ho acquistato in loco». Valorizzati con creazioni ad hoc, come i vasi fatti da lui.

Il tema che gli è stato affidato era quello di trasmettere il mood sanremese, soprattutto in prospettiva delle riprese video, ricreando l'effetto coloniale tipico della costiera. Ma prima ancora gli è stato chiesto di rispettare l'ambiente «Per questo ho ricreato una vegetazione autoctona all'interno della serra» e soprattutto ha bandito i fiori recisi «anche per i centri tavola, che continuiamo a cambiare - spiega - ho scelto di utilizzare bulbi, con la prospettiva che nulla debba essere buttato. È una questione di etica. Quando domenica tornerò a casa, dopo aver tolto gli allestimenti, porterò con me tutti i bulbi e li metterò a dimora nell'orto botanico che sto realizzando a Montorso e anche tutto il materiale reciso è stato tagliato da piante che produrranno altro verde».

Se è la prima volta che va a Sanremo per fare un allestimento, Pellizzaro è un assiduo frequentatore della città dei fiori e, da esperto, conferma che le produzioni liguri hanno una marcia in più: «Tutto quello che viene prodotto qui è eccellente - dice - non a caso gli operatori dell'Olanda, dove si riforniscono i fioristi di tutto il mondo, acquistano a Sanremo verdi e fogliame, considerati eccellenti, ma anche ginestre, garofani, ranuncoli, soprattutto i cloni, geneticamente modificati, che fanno dei fiori enormi, e poi la mimosa, l'eucalipto, gli anemoni e le orchidee Cymbidium». Discorso a parte meritano le piante grasse, un altro dei punti di forza nelle creazioni di Pellizzaro: «Le acquisto quasi tutte qui - rileva Pellizzaro - ma vengono a sceglierle una per una».

Marialuisa Duso

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