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SAN PIETRO MUSSOLINO

SAN PIETRO CHIEDE LA MEDAGLIA

San Pietro Mussolino durante le rappresaglie e don Luigi Bevilacqua
San Pietro Mussolino durante le rappresaglie e don Luigi Bevilacqua
San Pietro Mussolino durante le rappresaglie e don Luigi Bevilacqua
San Pietro Mussolino durante le rappresaglie e don Luigi Bevilacqua

di Matteo Pieropan

San Pietro Mussolino inizia l’iter per chiedere la medaglia al valore per le proprie vittime civili della seconda guerra mondiale.

A dare la notizia è il primo cittadino, Gabriele Tasso, che ha informato il consiglio comunale della sua intenzione di avviare l’istruttoria. L’obiettivo è quello di portare San Pietro Mussolino al riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica per i fatti di sangue avvenuti più di 70 anni fa.

Il paese conobbe un bagno di sangue nel luglio del 1944, quando nel corso di una rappresaglia nazista, venne travolto dalla violenza con l’uccisione del parroco don Luigi Bevilacqua, di quasi una ventina di cittadini, e con il paese incendiato.

Una cicatrice mai dimenticata, anzi ancora viva, nel ricordo degli abitanti di San Pietro Mussolino, che non hanno mai smesso di perpetrare il ricordo del sacrificio di gente innocente.

Ora il sindaco Gabriele Tasso ha preso l’impegno per giungere ad avere un riconoscimento ufficiale della perdite sgorgate da quei terribili fatti. “La medaglia al valore è un atto dovuto per onorare i morti innocenti della nostra Comunità – spiega il sindaco – che si sono trovati in quegli anni nel vortice della guerra, senza colpe. Oggi abbiamo il dovere di non dimenticare e di trasmettere ai giovani e a chi verrà il loro ricordo. Il riconoscimento avrebbe un grande senso di memoria oltre che di grande rispetto per quei morti per il Paese”.

Tutto ebbe inizio il primo luglio, quando un gruppo di partigiani incendiò il municipio distruggendo gli atti relativi ai richiami alle armi. L’8 luglio venne ucciso in paese un soldato tedesco. Ne seguì una dura rappresaglia nazifascista, dove trovarono la morte 18 cittadini: il parroco don Luigi Bevilacqua, Antonio Antoniazzi, Luigi Ferrari, Antonio Mettifogo, Guerrino Pellizzari, Dorotea Rancan, Fulvio Rancan, Giovanni Rancan, Luigi Rancan, Rachele Sandron, Antonio Santolin, Cesare Xompero, Luigi Xompero, Narciso Xompero, Olimpio Xompero, Trentino Xompero, partigiano nome di battaglia “Trota”, Paolo Zordan, Luigi Zordan.

Particolarmente truce la fine del parroco, don Luigi Bevilacqua, passato per le armi davanti agli occhi dell’anziana madre e della sorella. I suoi resti furono poi trovati carbonizzati tra le macerie della chiesa data alle fiamme. Oltre alle perdite delle vite umane, 210 case, 195 fienili e 129 stalle furono incendiate, 2483 gli animali da cortile e un centinaio da pascolo abbattuti, il paese distrutto dal rogo visibile a chilometri di distanza con 800 persone senza tetto. Qualche ora dopo sarebbe giunto il vescovo Carlo Zinato a rincuorare la povera gente di San Pietro Mussolino e dell’alta Valle.

“Quella storia non va dimenticata – conclude il sindaco Gabriele Tasso- Quei nostri concittadini, padri, madri, figli, sono stati vittime innocenti e inermi”.

Il prossimo passo sarà una specifica delibera di giunta che darà il via ufficiale al percorso, lungo e complicato, per l’ottenimento della medaglia al valore

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