È tra i 300 e i 400 mila euro l’anno la spesa stimata che Acque del Chiampo, società di Arzignano che gestisce il ciclo idrico integrato in 10 comuni, dovrebbe sostenere come primo intervento per applicare i nuovi parametri relativi ai perfluori alchilici fissati dalla Regione Veneto. La recente delibera fissa infatti i valori di sostanze pari o inferiori a 90 nanogrammi per litro per pfoa+pfas e valori della somma degli “altri pfas” uguale o inferiore a 300 nanogrammi litro. «Ci stiamo confrontando con il coordinatore regionale Nicola Dell’Acqua - spiega il consigliere delegato di Acque del Chiampo Andrea Pellizzari - a cui abbiamo trasferito tutta la nostra esperienza e i dati relativi alle sperimentazioni già applicate per ridurre i perfluori. La prima indicazione che ci ha dato è valori virtualmente tendenti allo zero partendo dalla zona rossa. Noi stavamo già lavorando per questo e da quando è emerso il problema, nel 2013, abbiamo già speso 2,8 milioni».
«La prima cosa che possiamo fare in tempi brevi - spiega - è incrementare la frequenza con cui si cambiano i filtri a carboni attivi mentre in tempi più lunghi, da sei mesi a un anno, si potrebbe investire in un impianto di trattamento dell’acqua a monte. Ma questo richiede investimenti superiori al milione di euro». E qui si apre la questione finanziamenti. Dei 2,8 milioni già spesi per i perfluori se n’è dovuta fare carico Acque del Chiampo, senza alcun contributo da Stato e Regione. La delibera veneta, che fissa i nuovi parametri, prevede 1,2 milioni di euro agli enti acquedottistici per potenziare i filtri negli impianti. «Dovranno arrivare altre risorse - continua Pellizzari - è ingiusto che ci siano alcuni gestori obbligati ad assumere costi che poi pesano sulle tariffe dei cittadini. Quanto investito sui perfluori deve essere recuperato. Devono intervenire Ministero e Governo».
Sulla stessa linea il presidente del Consiglio di Bacino Valchiampo Giorgio Gentilin. «Apprezzo molto che la Regione abbia stanziato di sua iniziativa 1,2 milioni di euro - precisa - ma mi aspetto altri finanziamenti da Roma per i pfas, senza toccare i 23 milioni dell’accordo di programma. Governo e Ministero però hanno dimostrato di lavarsene le mani. La Regione aveva chiesto l’applicazione di limiti più bassi su tutto il territorio nazionale, sappiamo che il problema non è solo qui». Oggi a Lonigo il comitato istituzionale del Consiglio di Bacino Valchiampo si riunirà per adottare la delibera regionale con i nuovi parametri. «Ci ritroviamo a Lonigo come segno di attenzione - precisa il presidente Gentilin - in vista della manifestazione istituzionale di domenica, un importante segnale al Governo, evento non condizionato da comitati di varia natura che anche in tempi recenti hanno strumentalizzato la questione».