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Arzignano

Pellet non sicuro dall'est Europa: sequestrati 200 tonnellate e due silos

L'intervento della Guardia di Finanza di Padova
L'intervento della Guardia di Finanza di Padova
Operazione "Guasta Provvista" GdF di Padova

Sequestrati dalla Guardia di Finanza di Padova oltre 350 tonnellate di pellet contraffatto, delle quali quasi 200 nel vicentino, che compongono il totale delle 700 tonnellate poste sotto sequestro da giugno. Tutto è iniziato nel mese di giugno quando i militari della Compagnia di Cittadella hanno dato il via all’operazione "Guasta Provvista", finalizzata al contrasto, soprattutto nei mesi estivi, del diffuso fenomeno dell’illecito approvvigionamento dall’estero di pellet di legno con marchio di qualità ENplus contraffatto oppure non realmente certificato, proveniente perlopiù da produttori dell’Est Europa

 

La considerevole mole di prodotto sequestrato nella prima fase dell’operazione e le risultanze investigative emerse in ordine ai principali canali di approvvigionamento, hanno permesso di delineare le vaste proporzioni di un fenomeno illecito in continua espansione, anche in ragione di prezzi estremamente contenuti, trattandosi di un eco-combustibile non sottoposto ad accisa. Gli sforzi investigativi si sono quindi concentrati successivamente sull’individuazione delle società estere produttrici e degli ulteriori clienti italiani.

Particolarmente significative sono state le operazioni di perquisizione e sequestro svolte nel mese di settembre, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Rieti, nei confronti di un network di imprese, attive nelle province di Rieti, Terni ed Ancona, e di un soggetto di nazionalità italiana, ritenuto il dominus della frode commerciale, fittiziamente residente in Repubblica Slovacca, che dal 2016, in qualità di rappresentante legale e socio unico di una società di diritto slovacco, aveva posto in essere nell’Italia centrale, in totale evasione d’imposta, un’avviata e florida attività di commercio, all’ingrosso e al dettaglio, di pellet recante la mendace indicazione di conformità alla certificazione di qualità del legno ENplus®. Le operazioni si sono concluse con il sequestro di 60 tonnellate di pellet di produzione estera, commercializzato in frode nel territorio nazionale, oltre ad una notevole quantità di documenti utili alla ricostruzione del reddito e del volume d'affari della società. Più di recente è stata intensificata l’azione di monitoraggio degli annunci di vendita online del pellet di legno in vista dell’approssimarsi della stagione invernale e, in particolare, di quello sfuso, il quale, in assenza di un involucro commerciale ben definito, si presta maggiormente alla consumazione di frodi commerciali consistenti nell’utilizzo improprio del marchio di qualità. Nel caso di specie, sono state sottoposte a sequestro oltre 85 tonnellate di eco-combustile di produzione estera, falsamente dichiarato conforme alla certificazione di qualità del legno ENplus®, nei confronti di due distinti operatori economici, in rapporto di partnership, attivi nella provincia di Treviso, ed entrambi i rappresentanti legali sono stati denunciati per il reato di frode nell’esercizio del commercio.

 

Contestualmente, analoghe operazioni di perquisizione e sequestro sono state condotte nei confronti di una società operante nella zona di Arzignano, la quale, disponendo di un sito di stoccaggio di rilevante capienza, era dedita alla commercializzazione di pellet sfuso, asseritamente certificato ENplus®, in realtà completamente sprovvisto della relativa certificazione. Sono stati quindi sequestrate 197 tonnellate di pellet non certificato e due silos, muniti di speciali impianti per l’erogazione dell’eco-combustibile; il rappresentante legale della società e un socio sono stati denunciati per il reato di frode nell’esercizio del commercio.

 

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