<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Parkinson, assistiti 50 malati all’anno

Al via un nuovo progetto per l’assistenza ai malati di parkinson grazie alla “Fondazione Silvana e Bruno”Uno scorcio del Parkinson Cafè
Al via un nuovo progetto per l’assistenza ai malati di parkinson grazie alla “Fondazione Silvana e Bruno”Uno scorcio del Parkinson Cafè
Al via un nuovo progetto per l’assistenza ai malati di parkinson grazie alla “Fondazione Silvana e Bruno”Uno scorcio del Parkinson Cafè
Al via un nuovo progetto per l’assistenza ai malati di parkinson grazie alla “Fondazione Silvana e Bruno”Uno scorcio del Parkinson Cafè

[FIRMA]Il parkinson, una malattia in cui molto possono fare i medici ma tantissimo possono fare i volontari e gli esperti nell’assistenza. Soprattutto quando ci si accorge che la patologia arriva a un livello in cui comporta una certa difficoltà nel coordinare la muscolatura durante la respirazione.E dunque nel paziente si verifica un indebolimento del volume della voce e, in determinate occasioni, si manifestano problemi nel pronunciare parole o frasi complete. Per affrontare in gruppo, in un ambiente conosciuto e amico, situazioni del genere è nata al Parkinson Cafè di Arzignano la logopedia di gruppo, un progetto stimolante per i 50 malati assistiti nel corso dell’anno.[CROSSHEAD]LA NOVITÀ. «L’obiettivo - spiegano gli organizzatori - è migliorare la comunicazione verbale». La novità, che sarà proposta nello spazio di via Mastrotto ad Arzignano dal prossimo anno, è stata annunciata in occasione dell’11a Giornata nazionale sulla malattia di Parkinson istituita per sensibilizzare cittadini e istituzioni a 360 gradi, dalla ricerca all’assistenza, dalle cure all’inclusione sociale. Il progetto è stato presentato in riferimento alle attività del Parkinson Cafè a cui fanno riferimento decine di malati del territorio dell’Ovest e dell’Alto Vicentino. «Si tratta di un luogo - confermano i responsabili della struttura - confortevole in cui poter condividere attività che, prima di tutto, hanno l’obiettivo di far uscire dall’isolamento chi è colpito dal parkinson». [CROSSHEAD]LOGOPEDIA DI GRUPPO. «Gli ospiti che frequentano il servizio di via Mastrotto - afferma Giovanna Mastrotto, presidente della Fondazione Silvana e Bruno ideatrice del Parkinson Café - sono ormai una cinquantina e dopo le titubanze iniziali a uscire, una volta che imparano a conoscerci non smettono più di venire». E questo perché, nell’ottica dell’inclusione sociale, «si sentono a proprio agio nel condividere la malattia, i problemi ma anche le esperienze di vita quotidiana con i volontari e gli altri ospiti. Il riconoscimento della nostra attività da parte della Regione attraverso l’inserimento dello spazio nella “Rete Sollievo” regionale ci dà sicuramente un ulteriore stimolo per proseguire con nuove iniziative», aggiunge la presidente. Tra queste c’è anche la novità della logopedia di gruppo.[/CROSSHEAD][CROSSHEAD]ASSISTENZA. L’attività motoria, necessaria al pari della terapia farmacologica, è sicuramente la molla che fa uscire di casa il malato e il “caregiver” ovvero colui che si prende cura del paziente. Gli esercizi fisici specifici, eseguiti sotto l’attenta supervisione di istruttori esperti nella malattia di Parkinson aiutano a prevenire complicanze e difficoltà motorie associate alla malattia stessa e migliorano la capacità di svolgere tante attività di vita quotidiana come vestirsi, avere cura della propria igiene personale, cucinare o fare una semplice passeggiata. «Nel Parkinson Cafè trovano molto altro - continua la presidente Mastrotto -. Cerchiamo periodicamente di offrire momenti di intrattenimento con cene, uscite all’aria aperta durante la bella stagione ma soprattutto incontri e sessioni mirate a ridurre o contenere le problematiche connesse alla malattia: i gruppo di aiuto “Aiutarsi ad aiutare” gestiti da uno psicoterapeuta e dedicati ai “caregiver”, ad esempio, sono serviti per far emergere un bisogno di condivisione e di ascolto per coloro, quasi sempre famigliari, che si fanno carico 24 ore al giorno dell’assistenza». Quindi, ribadisce la presidente, con il gruppo di lavoro del Parkinson Cafè «abbiamo cercato di dare una risposta al problema delicato del decadimento cognitivo presente, a volte, anche nel malato di Parkinson, attraverso un percorso per individuare eventuali sintomi precoci».[/CROSSHEAD][END]© RIPRODUZIONE RISERVATA

Giancarlo Brunori

Suggerimenti