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Arzignano

Offre soldi al farmacista per fingere di vaccinarsi

Continua la caccia ai furbetti no vax che cercano ogni possibile escamotage per ottenere il green pass rafforzato senza però sottoporsi alla vaccinazione come invece prescrive la normativa anti Covid.
Questa volta a finire nella rete dei controlli, nel caso specifico predisposti dalla Guardia di finanza di Padova, è stato un impiegato di 43 anni residente ad Arzignano. Il vicentino è stato infatti denunciato alla procura di Vicenza con l’accusa di istigazione alla corruzione nei confronti di un farmacista padovano al quale si era rivolto, arrivando anche a offrirgli cospicue somme di denaro, per ottenere una falsa vaccinazione. 
L’operazione dei finanzieri delle Fiamme gialle è partita dopo la denuncia presentato dallo stesso farmacista abilitato alla somministrazione dei vaccini anti coronavirus. In base a quanto finora ricostruito dai militari, il medico avrebbe ricevuto, in un primo momento online, successivamente anche tramite messaggi telefonici, la proposta del 43enne, dipendente di un’azienda privata, di simulare l’avvenuta vaccinazione che sarebbe stata saldata con un versamento in denaro al fine di entrare in possesso del green pass rafforzato che avrebbe in questo modo consentito al no vax vicentino di potersi recare al lavoro superando i controlli della sua azienda.
I finanzieri della Sezione operativa pronto impiego del gruppo di Padova, una volta acquisita copia dei messaggi ricevuti dal farmacista sono dunque arrivati a individuare il titolare dell’utenza telefonica da cui erano partiti sequestrandogli il telefono. Il vicentino avrebbe anche rilasciato alcune dichiarazioni spontanee ai militari che alla fine lo hanno denunciato alla procura. 
In base a quanto sin qui raccolto, il medico padovano che ha deciso di segnalare il no vax arzignanese non sarebbe comunque stato l’unico farmacista a ricevere la proposta di somministrargli una falsa vaccinazione in cambio di una somma di denaro. Il modus operandi del no vax sarebbe stato più o meno sempre lo stesso, ovvero quello di contattare i farmacisti in un primo momento tramite internet (preferibilmente attraverso la pagina Facebook della loro attività commerciale), successivamente tramite messaggi inviati direttamente all’utenza telefonica del titolare o comunque del medico preposto alla vaccinazione.
Un paio di settimane fa, invece, era stata la Squadra mobile della questura di Vicenza a far emergere un sistema di false vaccinazioni che aveva portato all’arresto di tre persone, tra cui due medici, che dietro compenso somministravano falsi dosi di vaccino anti Covid a centinaia di persone no vax.

Matteo Bernardini

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