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Chiampo

La titolare del ristorante: «Green pass? Qui entrano tutti, anche i no vax: non discrimino»

Foto Ansa
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«Io non faccio differenze. In questo locale non facciamo discriminazioni perché è anticostituzionale». Caterina Ferraù titolare con il marito del ristorante "Dal Francese" di Chiampo esprime la propria critica per i provvedimenti dettati dallo Stato, che prevedono i serrati controlli sui green pass. «Controllare il green pass vuol dire violare la privacy delle persone» spiega Ferrau. «Noi eseguiamo i controlli come da obbligo di legge, ma trovo una forzatura che io debba di fatto andare a chiedere dati personali ad una persona. Perché devo andare ad accertare dati sensibili di un individuo?». «Non vedo perché fare divisioni tra sì vax e no vax, sono tutti cittadini. Qui entrano tutti, anche i no vax. Secondo la costituzione abbiamo tutti gli stessi diritti», spiega la titolare del ristorante che, a sostegno delle sue affermazioni, chiama in causa l'articolo 3 della Costituzione.

Sulla pagina Facebook del ristorante, infatti, è stata condivisa una foto di un cartello di altri ristoratori in dissenso, a sostegno di questa tesi. Il Garante della privacy a questo proposito, però, dice che il green pass, introdotto inizialmente con il regolamento UE 2021/953, al quale successivamente gli Stati membri si sono conformati, rappresenta "uno strumento non già di controllo, ma di promozione delle libertà, a efficacia dichiaratamente temporanea e strettamente commisurata all'emergenza pandemica, fondato su di un sistema tanto efficiente quanto rispettoso della privacy e della stessa autodeterminazione in ordine alle scelte vaccinali".

 

Matteo Pieropan

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