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Chiampo

La 13enne rimasta incinta prima era stata stuprata da un altro uomo

Il condominio degli orrori. Prima di restare incinta di un operaio di 25 anni, suo vicino di casa (che, come abbiamo raccontato ieri, ha patteggiato 2 anni di reclusione per violenza sessuale ed è tornato libero dopo 10 mesi ai domiciliari), la ragazzina di 13 anni era stata stuprata. Da un altro vicino, un adulto di 41 anni, che aveva approfittato dell’assenza dei suoi genitori per abusare di lei. Quell’uomo, africano di origine, è poi scappato, quando ha avuto il sentore che lei lo avesse denunciato. Ora è ricercato: si troverebbe in Africa. 

È il dramma sconvolgente che vede purtroppo per protagonista una studentessa di Chiampo, che fra qualche settimana compirà 15 anni. La giovane - la famiglia è assistita dall’avv. Raffaela Di Paolo - è seguita da un team di psicologi per recuperare la stabilità perduta dopo una violenza sessuale, un rapporto consenziente sì, ma che per l’età che aveva è un abuso, e una interruzione di gravidanza: tutti incubi vissuti per giro di pochi mesi. Quando, nel gennaio di un anno fa, i genitori scoprirono che la figlia era incinta, la portarono in ospedale e poi decisero insieme per l’aborto. Davanti al ginecologo, la ragazza raccontò non solo del rapporto con il vicino, l’operaio che allora aveva 24 anni, di cui si era innamorata; ma anche della violenza subita dal disoccupato di 41. L’abuso sarebbe avvenuto nell’estate 2020, qualche mese prima dell’incontro con l’operaio. Tutti e due abitavano nello stesso complesso della famiglia della ragazza, e i genitori avevano intuito qualcosa, ma lei non si era mai confidata. Dopo quella confessione, vennero subito infornati i carabinieri e il pubblico ministero Jacopo Augusto Corno avviò un’indagine con una sola vittima e con due indagati. L’operaio venne arrestato poco dopo: oggi ha compreso l’errore compiuto (la ragazza all’epoca aveva meno di 14 anni), l’ha risarcita e le ha scritto una lettera accorata di scuse. Ha anche avviato un percorso di recupero con una psicologa, propedeutico per ottenere la sospensione della pena, così come ottenuto dal suo legale, l’avv. Lisa Scudellaro.

Il magistrato ha stralciato la posizione dell’africano, che prima dell’arresto del vicino di casa aveva tagliato la corda, rendendosi irreperibile. Sarebbe tornato in Africa quasi all’improvviso, a riprova del sospetto degli inquirenti che abbia deciso di scappare temendo che per lui potessero scattare le manette. È accusato di violenza sessuale aggravata; la studentessa, ascoltata dal giudice e dalle parti durante l’incidente probatorio, nel corso di un’audizione protetta davanti ad una psicoterapeuta, avrebbe spiegato di essere stata prima ingannata, e poi costretta con la forza a subire quel rapporto sessuale completo. Se l’operaio le piaceva, di quell’altro vicino aveva paura; e poi cercò sempre di evitarlo quando lo incontrava nel suo palazzo.  

Diego Neri

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