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San Pietro Mussolino/Montecchio

In bici fino a Capo Nord per festeggiare i 50 anni

Da San Pietro Mussolino a Capo Nord in bici. Missione compiuta per due ciclisti per hobby, Lorenzo Spadiliero e Nicola Gioppo, che hanno raggiunto l’agognata meta pedalando per 4.110 chilometri, senza accompagnatori o assistenza al seguito.

L’idea è nata per festeggiare i 50 anni di Nicola, residente a Montecchio. «Volevamo fare qualcosa di speciale ed è nata questa sfida» spiegano i due ciclisti iscritti al gruppo Trevimac bike team Asd di Montecchio.

Sono partiti il 12 luglio alle 6, con il saluto del sindaco di San Pietro Mussolino Gabriele Tasso davanti al municipio, poi del sindaco Gianfranco Trapula a Montecchio. Trenta tappe, ognuna da 130-150 km circa. Una tenda, un fornelletto, i viveri, il sacco a pelo in caso di necessità. «Quando siamo arrivati alla sfera a forma di mondo, a Capo Nord, è stata un’emozione grande. Molte persone si sono avvicinate, ci hanno fatto festa e ci hanno chiesto del nostro percorso dall’Italia», spiega Spadiliero di San Pietro Mussolino.

I due sono giunti a destinazione con due giorni d’anticipo. Stanchi, ma pieni di entusiasmo. E alla meta, sotto un cielo azzurro in una giornata tersa, hanno acceso la moka per un buon caffè italiano. «Soddisfazione immensa», dice Gioppo. «La fatica non è mancata ma abbiamo amministrato bene le tappe. Ho avuto un ottimo compagno, ci siamo aiutati a vicenda, rincuorati quando il tragitto pareva troppo lungo, quando hai fatto duemila chilometri e sai che ne devi fare altrettanti».

Anche il governatore Luca Zaia in un post ha voluto omaggiare i due bikers “avventurieri”: «In bocca al lupo a entrambi e buon ritorno a casa!», ha scritto. «Semplicemente strepitosi», il commento del sindaco di San Pietro Mussolino Gabriele Tasso, assieme ai complimenti giunti dal sindaco di Montecchio Gianfranco Trapula. Non sono mancati difficoltà, peripezie e imprevisti lungo il percorso, come l’impresa nell’orientarsi con i navigatori che “bisticciano” con le strade reali, con un tragitto tutto da interpretare. Altro nemico, la pioggia battente e il freddo che li hanno tormentati da Trento fino a Monaco, con le salite sotto l’acqua scrosciante. Poi, il vento contro, per chilometri e chilometri.

«Tra Finlandia e Svezia c’era sempre un vento tremendo che non ti faceva avanzare e che ti buttava a terra - raccontano -. Per cinque volte abbiamo dovuto dormire nella tenda che avevamo in caso di necessità. Per tre volte abbiamo forato». Per il resto hanno trovato appoggio in motel, hotel, ostelli, campeggi. Molte volte i due ciclisti hanno dovuto improvvisare i pasti con quello che provvidenzialmente s’erano portati da casa, trovandosi in zone troppo isolate. «Ci sono stati anche molti incontri incredibili con gente cordiale e anche vicentini lungo il viaggio». Dopo la festa meritata, i due raggiungeranno Oslo per il ritorno in aereo

Matteo Pieropan

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