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Finto giubbotto bomba Denunciato il 15enne

Il giovane ha portato in biblioteca un finto giubbotto esplosivoI carabinieri hanno denunciato il 15enne autore del pericoloso scherzo
Il giovane ha portato in biblioteca un finto giubbotto esplosivoI carabinieri hanno denunciato il 15enne autore del pericoloso scherzo
Il giovane ha portato in biblioteca un finto giubbotto esplosivoI carabinieri hanno denunciato il 15enne autore del pericoloso scherzo
Il giovane ha portato in biblioteca un finto giubbotto esplosivoI carabinieri hanno denunciato il 15enne autore del pericoloso scherzo

È stato denunciato per procurato allarme alla Procura dei minori, oltre che segnalato ai servizi sociali del Comune, il ragazzino di 15 anni di Arzignano, che giovedì scorso ha portato in biblioteca e ha cercato di indossare un finto giubbetto esplosivo. Una sua creazione, decisamente somigliante alla realtà, che è stata sequestrata dai carabinieri dopo che lo studente se n’era liberato lanciandolo nella roggia. Il giubbino è stato poi recuperato dai vigili del fuoco. Fusibili in ceramica e acciaio legati con il nastro isolante, cavi elettrici di collegamento e un finto telecomando-pulsante simile a quelli utilizzabili per l’innesco. Un manufatto che ha spaventato non poco i presenti. Il gesto del 15enne, una bravata, una sorta di scherzo di Carnevale per dimostrarsi il più forte davanti agli altri adolescenti in biblioteca, ha destato notevole perplessità nella comunità arzignanese. La mamma del giovane ha assicurato che non aveva idea che il figlio si stesse costruendo un finto giubbotto esplosivo. Confermando la voglia del ragazzo semplicemente di sorprendere gli amici. «È stata una ragazzata, ha voluto “mostrare i muscoli” davanti agli altri - dice il sindaco di Arzignano Giorgio Gentilin -. Devo fare un plauso ai responsabili della biblioteca: hanno capito subito, anche se si trattava di uno scherzo, il significato inquietante dell’episodio e hanno tranquillizzato i ragazzi che avevano appena assistito al fatto. Vorrei incontrare questo ragazzo e parlargli. Mi confronterò in giunta su questo anche con il vicesindaco e assessore al sociale Bevilacqua. Ed eventualmente ne parleremo con l’esperto Marco Maggi, che si occupa di progetti contro il disagio e il bullismo nelle scuole. In queste situazioni servono interventi per educare. Non voglio certo fargli un processo, magari incontrarlo nei luoghi di aggregazione, come la biblioteca che frequenta, per chiedergli perché ha compiuto quel gesto e per spiegarli ancora una volta che tutto questo è sbagliato. Dobbiamo smorzare sul nascere certe situazioni». I ragazzi che hanno assistito al fatto, quando il 15enne ha estratto il finto giubbotto esplosivo dallo zaino e ha cercato di indossarlo dicendo ai presenti “Guardate, è vero”, sono stati rassicurati e tranquillizzati. «Gli adolescenti che frequentano abitualmente la biblioteca, coinvolti dagli operatori in diverse iniziative - spiegano i responsabili della struttura - hanno avuto una reazione matura. Dopo il turbamento e la preoccupazione iniziale hanno capito: è stata una bravata, ma sono cose che non si fanno». E in biblioteca ci si aspetta che il 15enne ritorni. «Le porte non sono chiuse per lui – continua Gentilin – ma va ribadito che bisogna tenere alta l’attenzione e spiegare che questi gesti non si devono compiere, che non devono ripetersi e che non devono esserci manifestazione di emulazione. Evidentemente il ragazzo naviga sui siti internet, dove si trova di tutto, anche come confezionare cinture esplosive. Ci piacerebbe che il 15enne tornasse in biblioteca e chiedesse scusa». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Luisa Nicoli

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