<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Ferrari, la solidarietà per l’ospedale

L’avvocato Gianfranco Piacentini, Cristina Biasin e il medico Vincenzo Crudo
L’avvocato Gianfranco Piacentini, Cristina Biasin e il medico Vincenzo Crudo
L’avvocato Gianfranco Piacentini, Cristina Biasin e il medico Vincenzo Crudo
L’avvocato Gianfranco Piacentini, Cristina Biasin e il medico Vincenzo Crudo

L’assemblea della fondazione Ferrari nel tardo pomeriggio di ieri ha stabilito le donazioni per il 2019. Andranno a beneficio dell’ospedale di Arzignano e nei prossimi giorni il presidente Gianfranco Piacentini e i componenti del consiglio d’amministrazione Vincenzo Crudo e Cristina Biasin renderanno noti a quali reparti saranno destinate le risorse. Il direttore della fondazione è Alessandro Gallio di Vicenza. Dopo che negli ultimi tre esercizi per la donazione di strumenti medico-diagnostici erano stati individuati i reparti di cardiologia e senologia, quest’anno sarà il turno di un terzo reparto. Sempre nel solco tracciato dall’imprenditore Antonio Ferrari, uno dei tanti benefattori della realtà arzignanese che hanno destinato risorse finanziarie a vantaggio della comunità, dopo avere ricevuto dalla stessa benefici per la realizzazione dei loro progetti industriali. Si tratta di quella finalità sociale che è presente nei capitani d’impresa più lungimiranti e non è un caso che siano sorti numerosi di questi enti assistenziali nella fertile realtà arzignanese. «La fondazione Ferrari - spiega il presidente e avvocato Piacentini, affiancato da Biasin e Crudo - ha lo scopo di perseguire finalità di assistenza a sostegno della casa di riposo Scalabrin e l’asilo Bonazzi, cosa che ha fatto nei primi anni, oltre che l’ospedale di Arzignano com’è avvenuto negli ultimi esercizi». L’ente è sorto per la volontà di Antonio Ferrari, che all’inizio degli anni Sessanta aveva fondato un gruppo nel settore della produzione di ventilatori industriali, e della moglie Dina Sartori. Quest’ultima, dopo che il compagno di una vita era scomparso nel 2002, a fine 2007 aveva dato vita alla fondazione di cui la Regione ha approvato poi lo statuto. «Lo scopo è quello di onorare la memoria di un imprenditore a suo modo geniale - sottolinea - e lungimirante che ha fatto molto per la comunità arzignanese. La sua capacità e inventiva nella produzione dei ventilatori ha avuto ricadute benefiche sul tessuto sociale ed economico locale. Antonio con la moglie Dina aveva concepito di realizzare un’istituzione con finalità solidaristiche e di pubblica utilità proprio per rinsaldare quel legame inscindibile con la terra d’origine». Con quelle di quest’anno le donazioni ammonteranno a 65 mila euro. Inizialmente erano state in denaro, mentre negli ultimi anni sono state privilegiate strumentazioni medico-diagnostiche per venire incontro alle esigenze dell’ospedale cittadino. La dotazione dell’ente che non ha fini di lucro è di un milione di euro. «I risultati della collaborazione con le istituzioni assistenziali e sanitarie locali sono stati fin qui proficui - conclude Piacentini - nell’ottica di perseguire quelli che sono gli obiettivi fissati dalla famiglia Ferrari. Antonio e Dina erano due persone speciali e il miglior modo di onorarli è quello di servire il loro impegno per la nostra comunità cui erano orgogliosi di appartenere». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ivano Tolettini

Suggerimenti