<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Elezioni, il top e il flop dei sindaci uscenti

Uno dei seggio elettorali durante le elezioni amministrative.  TROGU
Uno dei seggio elettorali durante le elezioni amministrative. TROGU
Uno dei seggio elettorali durante le elezioni amministrative.  TROGU
Uno dei seggio elettorali durante le elezioni amministrative. TROGU

Giorgio Zordan Antonella Fadda Sindaci che lasciano al top e sindaci che terminano il loro incarico con un flop. Gioia a Montecchio Maggiore in cui l’uscente Milena Cecchetto ha battuto il record di preferenze con 583 voti entrando in consiglio comunale. Amarezza ad Arzignano dove Giorgio Gentilin, dopo 10 anni alla guida del Comune, ha ottenuto 98 voti in una civica che porta il suo nome e in cui era capolista. Si è visto superare abbondantemente dalla collega di lista Valeria Dal Lago con 140 preferenze: un risultato che non gli ha permesso nemmeno di entrare in consiglio. Per Cecchetto si profila il ruolo di vicesindaco; per Gentilin non è escluso possa arrivare un incarico in giunta, da esterno. MONTECCHIO. Milena Cecchetto, consigliera record. Con 583 voti nel palmarès personale entra per la terza volta nello storico amministrativo castellano. Prima per esser stata il primo sindaco donna nel 2009, poi per aver ottenuto un altro mandato nel 2014 e infine per esser stata la più votata, domenica scorsa, come consigliere comunale. Un exploit che, per sua stessa ammissione, non si aspettava: «In queste settimane non ho fatto campagna elettorale per me stessa – afferma – ma sono sempre stata concentrata su Gianfranco Trapula facendo la campagna per lui. Mentre andavo in giro sono stati tanti i montecchiani che mi chiedevano se mi sarei candidata o meno, cosa avrei fatto. Era palpabile l’affetto nei miei confronti, l’ho sempre sentito e anche questa volta i montecchiani me lo hanno dimostrato». Poi si lascia andare ad un commento scherzoso: «Ringrazio anche chi ha tentato di mandarmi al parlamento di Bruxelles come eurodeputata, dato che sono stata informata che il mio nome è apparso numerose volte nelle schede europee». ARZIGNANO. Sorpresa per l’esito del voto per Gentilin. Anche perché nel maggio del 2018 aveva dato vita ad un nuovo gruppo in consiglio comunale, sempre con il suo nome. Sebbene gli arzignanesi sembrano avergli voltato le spalle, non si scompone. «La campagna elettorale non l’ho fatta per me. Il mio obiettivo era quello di dare continuità al lavoro svolto fino ad ora in municipio, raggiunto con l’elezione di Alessia Bevilacqua. Un anno fa ho rimodulato la squadra amministrativa proprio per portarla dove è arrivata. Ho lavorato per lei, non per privilegiare la mia candidatura. Piuttosto ho curato la mia lista e sono soddisfatto che sia stata premiata Dal Lago, una giovane lanciata da me, alla quale ho affidato deleghe come consigliere comunale in particolare per lo sport. È stata ripagata per il suo impegno e le sue capcità. Ho investito sui giovani senza badare ad alcun mio tornaconto. Nessuna sconfitta, ma ancora un successo». Questa appena conclusasi «è stata la mia sesta campagna elettorale, è giusto dare spazio agli altri. La mia vera professione è quella di medico». Possibile che dopo 10 anni da sindaco, con tutto il bagaglio di esperienze accumulate, non sarà più presente a palazzo, nella stanza dei bottoni? «Io mi metto a disposizione», conclude. Si vedrà. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Zordan Antonella Fadda

Suggerimenti