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Duello al Polo sud Parte a 23 anni e sfida l’Antartide

Riccardo Benetti di 23 anni è pronto per la sfida al Polo sud.  G.Z.L’arzignanese Benetti dovrà lottare contro il freddo e il ghiaccio.  G.Z.La base “Zucchelli” in Antartide sede del programma scientifico.  G.Z.
Riccardo Benetti di 23 anni è pronto per la sfida al Polo sud. G.Z.L’arzignanese Benetti dovrà lottare contro il freddo e il ghiaccio. G.Z.La base “Zucchelli” in Antartide sede del programma scientifico. G.Z.
Riccardo Benetti di 23 anni è pronto per la sfida al Polo sud.  G.Z.L’arzignanese Benetti dovrà lottare contro il freddo e il ghiaccio.  G.Z.La base “Zucchelli” in Antartide sede del programma scientifico.  G.Z.
Riccardo Benetti di 23 anni è pronto per la sfida al Polo sud. G.Z.L’arzignanese Benetti dovrà lottare contro il freddo e il ghiaccio. G.Z.La base “Zucchelli” in Antartide sede del programma scientifico. G.Z.

Un arzignanese tra i ghiacci dell'Antartide. Riccardo Benetti, 23 anni, è in procinto di partire per il continente che circonda il Polo Sud con un programma scientifico governativo, il Pnra, finanziato dal Ministero per l’istruzione, dell’università e della ricerca, giunto alla sua 35a campagna. Per circa quattro mesi, tanto dura la spedizione, dovrà cambiare radicalmente le sue abitudini e adattarsi a una realtà unica nel suo genere. «Alla base “Mario Zucchelli” - spiega - svolgerò diverse mansioni: manutentore, operatore di igiene del lavoro, magazziniere e aiuto cucina. Collaborerò anche nei lavori di ristrutturazione straordinaria della base. Della spedizione fanno parte geologi, astronomi, ricercatori e militari». Come mai l’idea di partire? Presto detto. Benetti racconta di aver conosciuto un astronomo che aveva partecipato a una spedizione e di essersi confrontato con lui. «Ne abbiamo parlato, mi sono incuriosito e mi ha dato una dritta dove ricercare eventuali bandi di future missioni». Nella vita di tutti i giorni Riccardo è impiegato alla Farella di Arzignano, azienda che si occupa di autotrasporti e logistica per aziende. LE COMPETENZE. «Ci lavoro da tre anni con svariate mansioni e ci tengo a ringraziarli per l'opportunità che mi hanno concesso per questa mia prolungata assenza. A volte sono in ufficio per gestire i viaggi degli autisti, altre alla guida di un muletto in magazzino o a fare consegne. Compiti che comportano responsabilità e senso dell'organizzazione». Competenze multidisciplinari che hanno convinto l'Enea, l'ente di ricerca italiano che ha bandito il concorso per la missione, a includerlo nel progetto. Importante è stata pure la sua preparazione atletica. «La mia famiglia ha una casa ad Asiago e quando sono libero ne approfitto per fare lunghe escursioni tra i monti». Si è diplomato alla scuola alberghiera “Artusi” di Recoaro, frequenta la facoltà di Geografia all'Università di Padova, ha sostenuto uno stage all'aeroporto di Treviso come addetto alla scalo ed è già introdotto nel mondo del lavoro. Ora una nuova sfida e questa volta tra i ghiacci. LA PASSIONE. «Le cose che mi hanno spinto - spiega Riccardo - sono state la voglia di mettermi in gioco, di provare sensazioni ed emozioni estreme e diverse dai nostri contesti, oltre a soddisfare le mie passioni riguardo l'astronomia, la geografia e la meteorologia che in Antartide hanno un contesto unico». Passioni nate fin da quando era piccolo. «Da quando i miei genitori - ricorda ancora il neo esploratore - mi hanno regalato in tenera età un atlante da scarabocchiare e in occasione della comunione un telescopio». L’AVVENTURA. La base “Mario Zucchelli”, che si trova nella Baia di Terra Nova, è localizzata «a più di 3 mila chilometri a sud della Nuova Zelanda e a circa 16 mila chilometri da Arzignano». Una zona interessata da improvvisi cambi meteorologici, temperature estreme e venti che «soffiano anche a più di 300 chilometri orari». Proprio per le caratteristiche morfologiche e climatiche il 23enne arzignanese ha dovuto superare test e sottoporsi a una specifica preparazione. «All'inizio i miei famigliari – conclude Benetti – erano preoccupati, ma con il tempo se ne sono fatti una ragione e alla fine hanno accettato la situazione. D’altra parte, a un'opportunità così non potevo certo rinunciare». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Giorgio Zordan

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