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Arzignano

C'è la coda al punto tamponi: in due si rivolgono al canile

Gente in coda per il tampone ad Arzignano (foto Trogu)
Gente in coda per il tampone ad Arzignano (foto Trogu)
Gente in coda per il tampone ad Arzignano (foto Trogu)
Gente in coda per il tampone ad Arzignano (foto Trogu)

Il tampone? Andiamo a farlo in canile. Così da evitare le code al punto tamponi. Avevano pronta in mano l’impegnativa del medico di base i due cittadini indiani che ieri hanno bussato alla porta della struttura di Arzignano. Quando hanno citofonato hanno pensato di essere stati davvero fortunati: i conoscenti che li avevano avvertiti della lunga fila che avrebbero trovato per fare il test - visto quanto accaduto lunedì al punto tamponi di Arzignano - dovevano sicuramente aver sbagliato qualcosa, perché in attesa non c’era proprio nessuno. Certo: forse poteva sembrare un po’ strano sentire tutti quei cani abbaiare destati dalla rumorosa chiusura della portiera dell’auto, ma tant’è. Magari, avendo sentito il presidente Luca Zaia annunciare che anche i veterinari avrebbero rinforzato le file dei sanitari per effettuare i tamponi, il festoso abbaio potrebbe averli ancora più convinti di essere arrivati nel posto giusto. Insomma, nessuna coda e gli operatori (vestiti un po’ sportivi, per dirla tutta, ma sempre con visiera e mascherina) pronti ad aprire la porta nel giro di pochi minuti devono aver infuso fiducia: avevano azzeccato una giornata fortunata.

 

Si tratta della curiosa vicenda di cui sono stati protagonisti due inconsapevoli cittadini di nazionalità indiana, probabilmente marito e moglie, che, ieri mattina, si sono presentati al “Rifugio del cane” di Arzignano per sottoporsi al tampone, ignari di dove stavano effettivamente per entrare. Oppure, al contrario, sapevano benissimo che si trattava di un canile ma pensavano che il ministero della salute guidato da Roberto Speranza avesse già risposto al governatore Zaia dando il via libera all’accordo con i medici veterinari. Fatto sta che la coppia ha scampanellato con sicurezza aspettando di effettuare il Covid-test. «Al momento non abbiamo capito cosa ci stessero chiedendo - hanno fatto sapere dalla struttura -. Poi ci hanno mostrato l’impegnativa del medico e, leggendola di sfuggita, abbiamo intuito che era per effettuare un tampone di controllo. Allora abbiamo indicato loro la strada per la palestra del liceo Da Vinci di Arzignano, cercando di far comprendere che era lì il posto dove è stato allestito il punto prelievi». 

 

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