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Ciclista travolto e ucciso mentre va al lavoro

Il luogo dell’incidente lungo la provinciale Valdichiampo.  SERVIZIO  TROGUDavide Fabris.  G.Z.
Il luogo dell’incidente lungo la provinciale Valdichiampo. SERVIZIO TROGUDavide Fabris. G.Z.
Il luogo dell’incidente lungo la provinciale Valdichiampo.  SERVIZIO  TROGUDavide Fabris.  G.Z.
Il luogo dell’incidente lungo la provinciale Valdichiampo. SERVIZIO TROGUDavide Fabris. G.Z.

È stato travolto e ucciso mentre si recava al lavoro in bicicletta. Davide Fabris, 46 anni, di Montecchio Maggiore, è morto ieri prima dell’alba lungo la provinciale Valdichiampo, nel tratto di strada tra il distributore dell’Erg e il bar Seven, in territorio comunale di Montebello, ai confini con Zermeghedo. Il terribile incidente è avvenuto poco dopo le 5 di mattina. Secondo le prime ricostruzioni dei carabinieri, il ciclista stava procedendo nella direzione di Arzignano quando è stato colpito dall’auto che gli stava dietro, a breve distanza. Per il ciclista non c’è stato nulla da fare. Ora il conducente dell’auto. R.F., 31 anni, anche lui di Montecchio, è indagato per omicidio stradale. Fabris, che era dipendente di Agno Chiampo Ambiente dove lavorava come operatore della raccolta dei rifiuti, avrebbe dovuto prendere servizio nel turno che cominciava alle 5.30. In sella alla sua bici elettrica era arrivato vicino al posto di lavoro e stava per svoltare verso sinistra e recarsi nel deposito dei mezzi dell’azienda per cambiarsi e cominciare il giro. In quel momento una Volvo berlina lo ha urtato facendogli sbattere la testa sul montante destro dei parabrezza e scaraventandolo a terra. L’ipotesi è che il ciclista si fosse sporto per guardare se stessero sopraggiungendo delle auto prima di svoltare o che stesse già iniziando la manovra, senza accorgersi che un’auto lo stava superando. La chiamata al 118 è arrivata alle 5.17 e, fa sapere il Suem, poco dopo le 5.20 è partita l’ambulanza da Arzignano, giunta sul luogo dell’incidente alle 5.31. Vani i i tentativi di rianimazione. In un primo momento si era pensato che fosse rimasto vittima di un pirata della strada. A chiamare i soccorsi è stato infatti il conducente dell’auto che seguiva, che ha visto allontanarsi l’auto davanti dopo la collisione. In realtà, secondo quanto ricostruito dai carabinieri del maggiore Maronese, l’investitore ha proseguito fino alla rotatoria successiva per andare a girarsi e tornare sul luogo dell’incidente, dove si è fermato mettendo l’auto fuori dalla carreggiata e dove era presente all’arrivo dai carabinieri del radiomobile della compagnia di Valdagno e della stazione di Montebello. I rilievi hanno impegnato i militari dell’Arma fin oltre le 8. Davide Fabris viveva con i genitori in un complesso abitativo di via Selva Bassa. Il padre, Bruno, noto per l’attività di decoratore e pittore edile, è stato avvisato di quanto successo dai colleghi del figlio ed è stato chiamato sul posto per il riconoscimento. Il corpo della vittima si trova ora nelle celle mortuarie dell’ospedale di Arzignano a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sul ciclista e sul ragazzo alla guida dell’auto che l’ha investito saranno compiuti gli esami tossicologici per la rilevazione dell’eventuale presenza di alcol o sostanze. L’investitore è indagato dalla procura per omicidio stradale. Il dolore di Agno Chiampo Ambiente è espresso dal presidente Alberto Carletti: «Esprimo il più profondo cordoglio da parte mia e di tutta l'azienda per la tragica scomparsa di questo nostro dipendente, rivolgendomi in particolare ai famigliari. Oggi è una giornata di profondo dolore per tutta Agno Chiampo Ambiente, che ricorda Davide come un lavoratore sempre disponibile a dare una mano ai propri colleghi». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Guarda

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