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Al via il “politecnico” della concia

A settembre all’istituto Galilei prenderà il via il biennio di specializzazione del settore concia. ARCHIVIO
A settembre all’istituto Galilei prenderà il via il biennio di specializzazione del settore concia. ARCHIVIO
A settembre all’istituto Galilei prenderà il via il biennio di specializzazione del settore concia. ARCHIVIO
A settembre all’istituto Galilei prenderà il via il biennio di specializzazione del settore concia. ARCHIVIO

L’Istituto tecnico superiore, ovvero il biennio di specializzazione post diploma del settore concia, partirà a settembre all’istituto Galilei di Arzignano. E tutte le parti coinvolte stanno lavorando in sinergia verso questo obiettivo. I fondi ora ci sono. Perché la Stazione sperimentale industria delle pelli di Napoli ha deliberato nel piano preventivo 2016, già approvato, di stanziare 1 milione di euro per il progetto “Politecnico della pelle” che coinvolgerà gli istituti tecnici dei tre poli della concia, Arzignano, Santa Croce sull’Arno in Toscana e Solofra ad Avellino. E una buona parte del finanziamento sarà destinato al biennio di specializzazione al Galilei.

PASSI AVANTI. Ad illustrare l’avanzamento del progetto ci pensa Paolo Gurisatti, presidente della Stazione sperimentale e del locale Distretto della pelle. «Il finanziamento di 1 milione di euro è destinato alla formazione e la quota per il Galilei servirà al potenziamento dei laboratori e al personale docente. Stiamo definendo la convenzione da sottoscrivere tra la Stazione sperimentale e l’istituto tecnico in attesa del bando della Regione. E lavorando su programma e docenti. Per essere pronti a settembre».

LA SQUADRA. Il progetto coinvolge oltre al Galilei, il Cfp di Chiampo e le aziende conciarie. «Potranno iscriversi studenti di questi due istituti e di altre scuole, ma anche dipendenti delle imprese della concia per un perfezionamento - continua Gurisatti – il corso avrà 20-25 posti ed è previsto di formare nei prossimi anni una settantina di tecnici. L’Its avrà 2000 ore di lezione nei due anni, il 50% delle quali in tirocinio in azienda. E metà dei docenti saranno proprio tecnici delle imprese conciarie che affiancheranno gli insegnanti del Galilei. Abbiamo mobilitato anche la sezione veneta dell’Associazione italiana chimici del cuoio. Con le aziende per la formazione stanno lavorando gli imprenditori Santo Mastrotto, Paolo De Marzi e Antonio Galiotto, responsabili della commissione tecnica scuola del Distretto. L’obiettivo è creare una figura che possa inserirsi nel mercato nazionale della pelle, coinvolgendo anche il settore prodotti chimici. Stiamo dialogando anche con il Centro Produttività di Vicenza così come con il Politecnico della calzatura di Stra, per creare una rete formativa nazionale del politecnico del cuoio». Con il Galilei si lavora anche sull’utilizzo di aule e laboratori. «Stiamo valutando diverse soluzioni per ottimizzare gli spazi, in particolare lavorando sugli orari nel pomeriggio. Gli istituti tecnici che devono diventare le fab lab del futuro».

LE SCUOLE. «I finanziamenti ci sono per l’ampliamento e la sistemazione dei laboratori - dice la dirigente scolastica del Galilei Carla Vertuani - dal punto di vista organizzativo ci sono da definire orari e spazi in coesistenza tra l’istituto tecnico superiore e la scuola. Ma questo biennio formativo sarà fondamentale per la riqualificazione non solo dei diplomati dell’indirizzo conciario ma anche dei tecnici che già lavorano. Il territorio ne trarrà un grande vantaggio». «Abbiamo osservato anche altre esperienze in Veneto e non solo per prendere il meglio dagli istituti tecnici superiori esistenti – aggiunge Roberto Peripoli, direttore del Cfp di Chiampo – l’idea è di curare tutta la filiera della pelle. E quindi stiamo ragionando su percorsi diversi. Stavolta si parte».

Luisa Nicoli

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