Donare è più bello che ricevere. Basta chiedere a Gianfranco Sella, 60 anni compiuti da poco, di Camisano, che a fine settembre ha effettuato la donazione di sangue numero 207. Un traguardo da record per Sella, autentico veterano del gruppo Fidas di Camisano, a cui è iscritto dal 1980. «Fu mio papà a convincermi a fare la prima donazione - racconta Sella, muratore per una vita e ora dipendente comunale -. Anche lui era un donatore e quando tornai dalla naja, mi portò a donare il sangue per la prima volta. A quei tempi si donava principalmente il sangue intero. Così ho preso l’abitudine di farlo per tre o quattro volte all’anno». Un incontro inaspettato, cambiò però le sue abitudini, convincendolo ad aumentare il numero degli appuntamenti annuali. «Un giorno andai a trovare mia zia, ricoverata in ospedale. Mentre parlavamo, la signora del letto di fianco capì dai discorsi che facevo che ero un donatore. Mi disse: «Vi ringrazio perché se oggi sono ancora qui, è merito di voi donatori». Era stata operata quella mattina e, se non le avessero fatto delle trasfusioni, sarebbe morta. Da quel giorno ho capito quanto importante sia donare il sangue e ho cominciato a farlo tutte le volte che posso, anche sette o otto volte all’anno. Oggi sono arrivato a 207 donazioni, anche grazie alla salute che mi ha sempre sorretto». Consigliere del gruppo Fidas locale da molto tempo, Sella non nasconde la sua preoccupazione per un calo dei donatori, a livello provinciale e non solo, che si registra ormai da qualche anno. «Si tratta di un calo fisiologico - spiega -, perché molti donatori sono bloccati a causa di operazioni appena subite o per motivi di salute. Bisogna poi sensibilizzare maggiormente i giovani, stimolarli per aiutarli a comprendere l’importanza di questo gesto. La verità è che molti si fanno donatori solo quando hanno il problema in casa, ma oggi puoi averne bisogno tu e domani potrebbe averne bisogno un’altra persona. Si può donare anche di domenica e prenotare un appuntamento è molto semplice. Non c’è nessun pericolo perché è fatto tutto con la massima sicurezza». In ottobre, il gruppo Fidas di Camisano ha consegnato a Sella una targa ricordo per l’importante traguardo raggiunto. «Granfranco è un orgoglio per il gruppo - commenta Roberto Pegoraro, recentemente confermato per la quinta volta alla presidenza del gruppo -. Non sono molti a raggiungere le 200 donazioni». E lui non ha nessuna intenzione di fermarsi: «Smettere? Vuoi che smetta proprio adesso (ride ndr)? No, finché la salute me lo concederà voglio continuare. Posso farlo per altri cinque o sei anni. Lo faccio volentieri, poi la gente ne ha bisogno. Per me non è un problema spendere due o tre ore del mio tempo. Finché ci sarà bisogno e finché sarò in grado di donare, continuerò». • © RIPRODUZIONE RISERVATA