L’annunciato trasferimento di tre addetti dall’Istituto di genetica agraria Strampelli al Genio civile sta mettendo in allarme le forze politiche leonicene. È della consigliera regionale Cristina Guarda l’interrogazione presentata al presidente della giunta veneta Luca Zaia per segnalare il rischio di nuove difficoltà per il funzionamento del centro di ricerca e chiedere notizie circa i propositi futuri che riguardano l’ente.. L’esponente politica leonicena fa riferimento all’accordo del 2016 tra Provincia di Vicenza, proprietaria della struttura, Università di Vicenza, Comune di Lonigo e Regione Veneto per dare continuità operativa allo Strampelli e farlo diventare il polo cerealicolo del Veneto. «Con questa diminuzione di organico - spiega il consigliere Guarda -siamo di fronte a un cambio di direzione netto e gravissimo. Come pensa la Regione di proseguire efficacemente l’attività dello Strampelli se non garantisce la presenza del personale necessario alle attività di ricerca per la gestione della Banca del germoplasma, prezioso e delicato strumento di conservazione di varietà storiche?». La Regione diventa l’interlocutore principale dell’interrogazione di Cristina Guarda a seguito dell’operazione di riequilibrio amministrativo che ha depotenziato il coinvolgimento della Provincia trasferendo i dipendenti in capo alla Regione. «Questa riduzione d’organico – continua Guarda – è nociva non solo per lo sviluppo del comparto agricolo vicentino e veneto, ma anche perché così si svilisce l'impegno profuso dalle cooperative agricole locali Agribagnolo di Lonigo e Coopsementi di Sossano che hanno investito tempo e denaro per tutelare l'istituto, salvando i terreni dal rischio di abbandono e anticipando addirittura i finanziamenti attesi dalle istituzioni pubbliche». Il sindaco leoniceno aggiunge: «Stiamo segnalando con estrema preoccupazione la situazione che si è creata a seguito di direttive dirigenziali prese senza aver adeguatamente informato delle attività gli assessorati competenti. Abbiamo contattato i vertici dei soggetti politici e amministrativi coinvolti nella decisione per manifestare la nostra contrarietà a quanto si sta attuando». • © RIPRODUZIONE RISERVATA