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Lonigo

Maxi operazione di ordine pubblico dopo la rissa con sparatoria

Nel blitz impegnati uomini di Polizia di Stato, Guardia di Finanza e polizia locale: numerosi i posti di blocco, perquisizioni e controlli di identità

Aggiornamento mercoledì 15 marzo

Dal pomeriggio di ieri, e sino a tarda serata, una trentina di uomini delle forze dell'ordine sono stati impegnati in una serie di controlli interforze che hanno interessato Lonigo, Montebello Vicentino e Meledo di Sarego, nonché le zone limitrofe. Controlli mirati hanno interessato la stazione degli autobus di Lonigo, dove è stato impiegato il cane antidroga della guardia di finanza; sono state inoltre ispezionati i centri di Lonigo, Montebello e Meledo, i parchi pubblici, la pista ciclabile e le vie limitrofe. Particolare attenzione è stata rivolta, inoltre, ad alcuni esercizi pubblici e ai loro avventori. 

In occasione di uno di questi controlli in un negozio etnico è stato sorpreso un lavoratore “in nero”. Complessivamente sono stati controllati 11 esercizi pubblici, 32 autoveicoli e 91 persone, di cui 32 stranieri e 21 con precedenti. Al termine delle attività il questore ha disposto 2 fogli di via obbligatori, con divieto di ritorno per un periodo di 3 anni, nei confronti di persone gravatie da precedenti; 2 avvisi orali nei confronti di altrettanti cittadini con precedenti per reati di varia natura, a causa dei quali denotano una spiccata pericolosità sociale; 2 ordini di allontanamento dal territorio nazionale nei confronti di altrettanti cittadini extracomunitari, i quali, fermati durante i controlli, sono risultati gravati da precedenti.

 

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Martedì 14 marzo

Vasta operazione a Lonigo martedì 14 marzo da parte delle forze dell’ordine, con posti di blocco, perquisizioni e controlli di identità, in seguito alla rissa nei giorni scorsi, durante la quale sono stati anche esplosi dei colpi di pistola, che hanno ferito uno dei contendenti. Al momento non è stato reso noto l’esito del blitz che ha riguardato tutto il territorio, né se sono stati compiuti dei fermi, anche se alcune delle persone sospettate sono state portate in caserma per accertamenti. 

Una settimana fa la rissa tra nomadi

L’intervento è stato pianificato e deciso in prefettura al termine della riunione del Comitato Ordine e Sicurezza Pubblica, presenti i vertici delle forze dell’ordine beriche. La rissa era stata preceduta da un inseguimento tra due auto dalle quali sono scesi circa dieci persone che si sono affrontate anche con mazze di ferro: quattro di loro sono rimaste ferite, una delle quali per un colpo di pistola. Protagonisti, secondo quanto è emerso dalle indagini, alcune famiglie di nomadi arrivate a Lonigo con i loro Luna Park per la tradizionale fiera locale che aprirà tra qualche giorno.

Nel blitz sono state impegnate decine di pattuglie della Polizia di Stato, Guardia di Finanza e polizia locale cittadina. In azione anche un elicottero delle Fiamme gialle che ha sorvolato a lungo il territorio e la zona interessata dalla sparatoria. Numerosi i posti di blocco e i controlli messi in campo e che hanno interessato anche alcuni comuni vicini.

Il luna park se n'è andato

A seguito della chiusura del luna park della fiera, decretata a seguito del fatto di sangue avvenuto la scorsa settimana, i giostrai avevano emesso un comunicato a firma del rappresentante Nicola Zamperla. «Prendo l'occasione come portavoce del tradizionale luna park di Lonigo per comunicare da parte di tutti i partecipanti il dispiacere per i gravi episodi accaduti - si legge -. Noi gestori siamo rammaricati che dopo il triste accaduto tutte le 25 aziende siano penalizzate senza una motivazione sensata, con la sola colpa di far parte della categoria senza distinzione di colpevolezza. Ricordiamo che ogni attrazione è un'azienda familiare, con tutti i costi a essa connessi. Ci rincresce che le autorità abbiano preso una decisione così drastica che risolve quanto accaduto. Abbiamo avuto un paio di incontri con il sindaco per esaminare la proposta di posticipare l'apertura in attesa del procedere delle indagini, comunicando che la famiglia citata dalla stampa che ha subito l'aggressione si è allontanata spontaneamente, ma tutto è sfumato per decisioni superiori. Ci rattrista il confronto con i clienti che chiedono spiegazioni, cittadini che conosciamo da una vita e che attendevano la nostra presenza per un momento di svago e divertimento, sapendo che con la nostra presenza sosteniamo l'economia locale».

Lino Zonin

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