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Senza speedway ormai da un anno Pista in abbandono

L’ingresso della pista da speedway così come si trova oggi dopo un lungo periodo di inutilizzo.   L.Z.
L’ingresso della pista da speedway così come si trova oggi dopo un lungo periodo di inutilizzo. L.Z.
L’ingresso della pista da speedway così come si trova oggi dopo un lungo periodo di inutilizzo.   L.Z.
L’ingresso della pista da speedway così come si trova oggi dopo un lungo periodo di inutilizzo. L.Z.

Il campionato italiano di speedway si è concluso il 12 ottobre nella pista di Terenzano, in provincia di Udine, con la vittoria del pilota italo-argentino Nicolas Covatti. Il Moto Club Olimpia, il sodalizio padrone di casa, si è aggiudicato anche il secondo posto con Michele Castagna mentre terzo si è classificato Nicolas Vicentini, portacolori del Moto Club Lonigo. Per la prima volta in oltre cinquant’anni la massima competizione nazionale si è svolta lontano da Lonigo a causa del mancato rinnovo della convenzione tra il Comune il moto club. La federazione aveva assegnato alla pista leonicena di Santa Marina tre delle sette gare in programma e il Moto club Lonigo ha comunque onorato l’impegno, curando l’organizzazione degli eventi nella pista messa a disposizione dagli amici udinesi. «Resta il rammarico per non aver potuto usare la pista alla quale i nostri tifosi sono affezionati – commenta il presidente del Moto clubleoniceno Alessandro Facchin – ma siamo riusciti ugualmente a portare a termine la stagione. Oltre al terzo posto conquistato da Vicentini, ci rende orgogliosi la tripletta ottenuta nel campionato Under 21 con i nostri piloti Michele Menani, Kevin Cosso e Andrea Battaglia. Certo, la vita dell’esule non è facile e spostarci a Terenzano ha comportato maggiori spese e notevoli difficoltà logistiche. Il rammarico aumenta - conclude Facchin - quando vendiamo le condizioni in cui si trova la pista di Santa Marina, oramai completamente abbandonata e invasa dalle erbacce». L’impianto di proprietà comunale avrebbe dovuto ospitare comunque delle attività organizzate da altre associazioni motoristiche. Dopo un paio di esibizioni, il calendario è stato però sospeso e dalla metà di giugno nessuna moto è più entrata in pista. «Se altri potevano correre – commenta Facchin - significa che l’impianto era agibile e che il divieto di utilizzo riguardava solo noi, e non certo per motivi tecnici. I nostri successori sono durati poco e hanno disputato solo due delle sei gare di campionato di flat track propagandato con il titolo “Over the Top”. Evidentemente, trattare con il proprietario della pista non è difficile solo per noi». Il riferimento al sindaco di Lonigo, con il quale i dirigenti del moto club hanno in corso una causa giudiziaria legata alla proprietà di alcune attrezzature, è più che evidente. Per divulgare la corrispondenza intercorsa nel tempo tra il sodalizio e villa Mugna, i responsabili dello speedway hanno pubblicato un volumetto intitolato “Cronologia delle missive”. «Chissà se e come potremo uscire da questa situazione – conclude il presidente –. Per la prossima stagione di attività agonistica a Lonigo, comunque, non se ne parla, e in questo modo la pista rischia di sprofondare definitivamente». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lino Zonin

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