Era abituato ad alzarsi la mattina presto, quando ancora faceva buio Lorenzo Marchetto, 57 anni, di Sarego, morto ieri mattina ad Almisano, schiacciato da un camion in manovra nell'area di servizio lungo la strada provinciale. Faceva il viticoltore, si svegliava presto. Abitava nella casa di famiglia in via Marona di Sopra al civico 35, nello storico quartiere al di là del fiumicello Brendola. Non era sposato e non aveva figli. Tra le prime occupazioni della giornata c'era quella di dare una mano ad alzarsi dal letto all'anziana madre, mancata appena qualche settimana fa, che aveva bisogno del suo prezioso aiuto per essere accudita. Anche il padre, Armando, era mancato anni prima in un altro incidente stradale. La tragedia era avvenuta in centro a Sarego, non lontano da casa. Anche in quell'occasione c'è stato un camion. Il padre si trovava in sella al suo motorino quando si è scontrato con il mezzo pesante, avendo la peggio.
Sorseggiare una tazzina di caffè al bar la mattina presto era una delle piccole gioie che Lorenzo Marchetto si concedeva. Una vita sana la sua, fatta di valori e principi semplici. Conosciuto in paese per essere una persona affabile e un gran lavoratore, la sua scomparsa ha lasciato attoniti familiari e conoscenti. «Era molto buono, si dedicava ai vigneti di famiglia, lavorava molto. Per tutti noi questa è una disgrazia davvero grande, immensa», afferma la sorella Claudia, stretta nel dolore della perdita. «Era un grande lavoratore, un bravo ragazzo, premuroso, se gli chiedevi qualcosa era sempre pronto ad aiutarti. Siamo frastornati da quanto successo. Non meritava di fare una fine così. Ci dispiace un mondo», aggiunge Gianfranco Cacciavillani, secondo cugino, già vicesindaco, che abita nella stessa zona così come l'attuale primo cittadino, Roberto Castiglion.ù
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