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«Pfas, priorità alle indagini sanitarie»

L’intervento dell’avvocato americano Robert Bilott al Comunale di Lonigo. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN
L’intervento dell’avvocato americano Robert Bilott al Comunale di Lonigo. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN
L’intervento dell’avvocato americano Robert Bilott al Comunale di Lonigo. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN
L’intervento dell’avvocato americano Robert Bilott al Comunale di Lonigo. FOTOSERVIZIO MASSIGNAN

Tanta gente al teatro Comunale di Lonigo, l’altra sera, per ascoltare l’avvocato americano Robert Bilott, il paladino della lotta legale contro l’inquinamento da Pfas, invitato dagli attivisti che si stanno mobilitando per affrontare l’emergenza ambientale e sanitaria che ha colpito le nostre zone.

La platea e i palchi non bastano a contenere la folla e alcune centinaia di persone seguono l’incontro dal maxi schermo allestito nel piazzale del teatro. Dentro, l’eccitazione con cui si attende la relazione dell’avvocato è testimoniata dagli striscioni che pendono dalle gradinate e che reclamano il diritto alla salute, lanciano accuse contro la ditta Miteni di Trissino, sito da dove si sospetta possa aver avuto origine la contaminazione.

Dopo un lungo prologo, che gli organizzatori usano per ripercorrere con discorsi e filmati le tappe della vicenda, prende la parola Robert Bilott. Per prima cosa si dice convinto che condividere le esperienze sia un passo fondamentale per acquisire la necessaria conoscenza e per poter elaborare un valido programma di lotta. Poi racconta la sua battaglia legale contro la DuPont, il colosso chimico che, a partire dagli anni Cinquanta, ha sversato nel fiume Ohio ingenti quantità di Pfoa. Il caso è esploso solo nel 1999 a seguito della denuncia di un agricoltore che riteneva l’azienda responsabile della morte di molti animali del suo allevamento. L’azione legale intentata da Bilott è proseguita fino al 2014 con una serie crescente di successi che ha coinvolto l’Agenzia federale per l’ambiente e ha costretto la DuPont a corrispondere un risarcimento di 600 milioni di euro e a provvedere alla decontaminazione delle falde.

Le differenze di questo caso rispetto all’emergenza veneta sono numerose. Innanzitutto è diversa la portata dei corsi d’acqua contaminati: L’Ohio è un grande fiume che può diluire le sostanze in modo molto maggiore rispetto al torrente Poscola di Trissino. Per effetto di questa circostanza, la quantità di sostanze chimiche rilevate nella popolazione americana è di molto inferiore rispetto a quella che risulta dalle ultime analisi epidemiologiche compiute da noi. E si teme che anche il risarcimento non potrà essere altrettanto consistente.

In conclusione, Bilott raccomanda di proseguire nelle indagini sanitarie, da lui ritenute molto più indicative per stabilire il grado di contaminazione rispetto alle analisi dell’acqua. E invita a stare uniti e a non mollare la presa.

Spentasi l’eco degli applausi che accolgono la relazione del legale americano, prendono il microfono altri avvocati, rappresentanti degli organismi che affiancano le iniziative dei comitati spontanei.

Parla anche Michela Piccoli in rappresentanza delle Mamme No Pfas, una realtà numerosa e molto attiva che sta dando un grande impulso alla lotta in corso, seguita da Vincenzo Cordiano, il medico che per primo ha segnalato i rischi dell’inquinamento e che viene accolto dal pubblico con un’ovazione. Minor entusiasmo la platea riserva ai sindaci di Lonigo e Sarego, Luca Restello e Roberto Castiglion, che salgono sul palco per difendere il loro operato in questa complicata contingenza.

La serata si conclude con un invito a partecipare alla manifestazione generale di protesta indetta per domenica prossima a Lonigo.

Lino Zonin

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