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Sossano

“Parchejo riservà” all’Ipab: è bufera sui cartelli in veneto

Per chi durante una vacanza si è trovato di fronte a un cartello spagnolo con scritto garaje, con la j aspirata come quella di Julio Iglesias, il termine “parchejo” potrebbe indurre nell’errore di pensare ad un’area di sosta madrilena. Invece no. Il “parchejo”, con la j di juventus, è quello a disposizione dei dipendenti della casa di riposo Michelazzo di Sossano ed è scritto in veneto, anzi in doppia lingua. Sono quattro i cartelli davanti all’ingresso: “Xe vietà ’andar drento a lè machine non autorixa”, dice perentorio uno dei segnali. L’idea è stata del presidente dell’Ipab in questione Enzo Trulla e se a molti è sembrata una simpatica trovata, per altri è stata una decisione infelice e per altri ancora un intervento non a norma in una struttura pubblica. 
«Intanto precisiamo che non è dialetto, ma lingua veneta -dice subito Trulla -. Quei cartelli li ho messi nel parcheggio ma anche in altre aree della casa di riposo. Non ci trovo nulla di scandaloso, anzi, la definirei un’operazione culturale, un modo per far conoscere la nostra lingua. Non è la prima volta che faccio operazioni di questo tipo del resto, era successo anche in passato e il Gdv se ne era occupato, non capisco cosa ci sia di male». 
Il sindaco di Sossano Enrico Grandis su una cosa è in piena sintonia con Trulla: «Credo che l’iniziativa sia nel pieno del rispetto e della valorizzazione della lingua veneta», afferma. «Penso piuttosto che chi ha fatto le segnalazioni stia un po’ rosicando. Io non la trovo un’iniziativa folkloristica, ma semmai ironica e l’ironia è un’altra forma di intelligenza. Fra l’altro, da quello che so io, quei cartelli sono stati esposti solo in un parcheggio privato che il proprietario ha messo gentilmente a disposizione dei dipendenti».
Intanto ieri ha preso posizione anche il Pd. «Riceviamo numerose segnalazioni da cittadini esterrefatti per quanto successo alla casa di riposo Michelazzo di Sossano - esordiscono Davide Giacomin, segretario provinciale Pd, e Marilena Permunian, segretario del Pd Area Berica -. Sentiamo tutti forte l'appartenenza alle nostre radici, ma è inaccettabile che una struttura accreditata con il Servizio Sanitario Regionale abbia l'idea di proporre addirittura dei cartelli bilingue. In un momento come questo, in cui siamo ancora in piena emergenza e in cui le case di riposo sono tra le realtà in assoluto più colpite dalle difficoltà legate alla pandemia, desta sconcerto che si trovi il tempo e si sprechino risorse per iniziative folkloristiche e che non servono certo a migliorare il servizio. Chiediamo alla Regione e all'Ulss, che immaginiamo essere ignare sull'accaduto, di intervenire quanto prima per ristabilire il buon senso».


È di ieri anche una nota della Cgil Funzione pubblica di Vicenza. «È stupefacente rilevare che in questi giorni siano stati affissi ai muri del parcheggio della casa di riposo Michelazzo di Sossano cartelli con la traduzione anche in dialetto veneto: ma veramente questa Amministrazione non aveva altro a cui pensare? Chiediamo da anni la riforma delle Ipab, da anni denunciamo il ricorso alle esternalizzazioni e rivendichiamo la necessità di incrementare le retribuzioni per evitare la fuga di personale. Da anni ribadiamo l’urgenza della revisione degli standard assistenziali e di aumentare le assunzioni. Ci piacerebbe che l’attenzione fosse puntata su temi veri, non sulla traduzione dei cartelli in veneto»

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