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Noventa Vicentina

Nostalgia delle scritte sui soldi. «I nostri sms ai tempi della lira»

Due delle quattrocento banconote con le scritte raccolte da Gianni Galuppo (Foto Garon)
Due delle quattrocento banconote con le scritte raccolte da Gianni Galuppo (Foto Garon)
Due delle quattrocento banconote con le scritte raccolte da Gianni Galuppo (Foto Garon)
Due delle quattrocento banconote con le scritte raccolte da Gianni Galuppo (Foto Garon)

Vent'anni fa, il primo gennaio 2002, l'euro ha sostituito la lira. Con la nuova moneta sono scomparsi anche alcuni fenomeni minori, abitudini e vizi che la vecchia lira portava con sé. Ci riferiamo in particolare ai messaggi e alle scritte che si potevano sfogare sulle banconote, dai sogni individuali ("Laura ti amo") agli sfoghi collettivi ("Governo ladro"). È un fenomeno scomparso, probabilmente l'euro mette più riverenza. Ricordate quanti biglietti riportavano le più strane, oscene oppure curiose frasi che trovavano nelle "mille lire" il mezzo di diffusione anonimo? Un tipico aspetto delle manie italiane, fratello minore e più discreto dello scrivere sui muri.

Gianni Galuppo di Noventa Vicentina, a suo tempo ha raccolto oltre 400 banconote con i messaggi o le scritte più singolari e stravaganti, le ha conservate, catalogate e divise per argomento. «Intanto bisogna osservare - precisa Galuppo - che solo le mille lire erano utilizzate per i messaggi, le 5.000 o le 10.000 molto raramente venivano scarabocchiate, forse per rispetto al loro valore». Si parte da scritte politiche, dalla maledizione di Roma ladrona (S.P.Q.R. = Signori Politici Quanto Rubate) agli oscuri carbonari della Padania che diffondevano eroici messaggi: "Dime can, ma no italian: Veneto libero!". E a proposito di mani pulite, ecco un raffinato appello trigonometrico-erotico: "più seni e meno tangenti". Altro capitolo della collezione riguarda i messaggi amorosi, spesso volgari. Così il viso severo della Montessori ci comunicava che "La Gloria è una gnocca" oppure che "Damiano sei un figo", fino ai precursori degli sms telefonici: "Paperotta T.V.B.".E poi si sprecano gli annunci, così scopriamo che "Pamela cerca amici ore serali telefono xxx" oppure che "Lella è un cesso" o ancora che Giuseppe "cerca una porcellina" e via numeri di telefono, spesso quelli degli amici per paventare qualche buffonata.

Numerose le massime di improvvisati poeti da strapazzo: "volare è utile, atterrare è necessario" sentenzia un anonimo cretino; "pensa a chi ti pensa, non pensare a chi non ti pensa", sembra uno scioglilingua, ma anche in questo caso l'intelligenza dell'autore era in ferie. Ovviamente sono diffuse le scritte di stampo sportivo, tra i viva questa o viva quella squadra, troneggia su tutte l'appello lanciato da un tifoso calabrese: "Dio salvi la Reggina". Un capitolo a parte Galuppo lo ha dedicato alle catene di Sant'Antonio, vero incubo, promessa di illusioni e fortuna: bisognava ripetere la scritta su altre tre banconote e la fortuna sarebbe arrivata entro poche ore. Un messaggio informava che la catena era partita dall'India, dalle rupie alla lira, tra inganni e superstizioni..

Emilio Garon

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