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Nasce l’ospedale di comunità con 24 posti letto

Il momento del taglio del nastro alla presenza delle autorità.  BUSATOUna delle stanze dell’ospedale di comunità di Noventa.F.B.
Il momento del taglio del nastro alla presenza delle autorità. BUSATOUna delle stanze dell’ospedale di comunità di Noventa.F.B.
Il momento del taglio del nastro alla presenza delle autorità.  BUSATOUna delle stanze dell’ospedale di comunità di Noventa.F.B.
Il momento del taglio del nastro alla presenza delle autorità. BUSATOUna delle stanze dell’ospedale di comunità di Noventa.F.B.

È il primo nucleo di 24 posti letto per la riabilitazione dei pazienti post-acuti avviato nell’Ulss 8 Berica l’ospedale di comunità inaugurato ieri al terzo piano della palazzina dell’ex reparto di psichiatria dell’ospedale “Milani” vicino alla chirurgia generale. «È una risposta per tutta l’Ulss 8» ha esordito il sindaco, Mattia Veronese, in una sala riunioni gremita da personale medico, rappresentanti politici, sindaci e amministratori dell’area, rilevando «il lavoro di squadra dei sindaci nel dialogare con la dirigenza dell’Ulss 8» e chiedendo altre risposte come «il primariato del pronto scorso, investimenti sul personale e sistemazione della logistica, attuando quanto previsto dalla schede ospedaliere». Soddisfazione condivisa dal presidente della conferenza dei sindaci dell’Ulss 8 Dino Magnabosco che ha parlato di «importante goccia che spero continui per far sempre meglio». «Un nuovo fondamentale servizio intermedio che crea sinergia tra ospedale e territorio, proseguendo gli importanti investimenti fatti negli ultimi tempi in questa realtà ospedaliera dotata di tre primariati e l’arrivo del neurologo che lavora in sinergia col San Bortolo di Vicenza» ha precisato il dg dell’Ulss 8 Giovanni Pavesi rilevando «il rifacimento dell’ingresso con un accesso coperto». Prossimo obiettivo «l’arrivo del nuovo primario del pronto soccorso e di un nuovo mammografo». Pavesi ha anche evidenziato «il proficuo dialogo col Comune, avviato già con l’ex sindaco Spigolon ». «Un nuovo servizio importante per il distretto est che accoglierà pazienti stabili provenienti dal reparto per acuti, per aiutarli a ritrovare rapidamente la propria autonomia prima del rientro a casa e che avrà una gestione principalmente infermieristica con consulenza dei medici» ha spiegato il direttore sanitario Salvatore Barra annunciando come «poi sarà la volta di Vicenza, Lonigo, Montecchio Maggiore e Valdagno». «Una struttura di accompagnamento che sta partendo in tutto il Veneto per 2013 posti letto globali, per garantire qualità di vita completando la filiera assistenziale e attuando un’integrazione socio-sanitaria rispettosa della filosofia di questo territorio per fornire quello che serve ai cittadini» ha evidenziato l’ assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin. «Non c’è nessun disegno di privatizzare la sanità veneta e di chiudere servizi: saranno confermati tutti i 68 ospedali previsti dalla schede regionali, ma con una diversa pianificazione interna con più posti letto in medicina e geriatria e meno nelle chirurgia con avvio delle week-surgery» ha poi ribadito l’assessore. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Felice Busato

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