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Morto l’anziano che era caduto dal trattore

Il trattore contro una delle viti della vigna all’interno della quale è accaduta la disgrazia.   M.G.Franco Castellon aveva 78 anni ed era molto conosciuto in paese. M.G.
Il trattore contro una delle viti della vigna all’interno della quale è accaduta la disgrazia. M.G.Franco Castellon aveva 78 anni ed era molto conosciuto in paese. M.G.
Il trattore contro una delle viti della vigna all’interno della quale è accaduta la disgrazia.   M.G.Franco Castellon aveva 78 anni ed era molto conosciuto in paese. M.G.
Il trattore contro una delle viti della vigna all’interno della quale è accaduta la disgrazia. M.G.Franco Castellon aveva 78 anni ed era molto conosciuto in paese. M.G.

Franco Castellan è morto per le ferite subite nell’infortunio col trattore di giovedì scorso mentre vendemmiava in collina. L’uomo di 78 anni si trovava in uno dei suoi vigneti in località Carbonarola, in territorio di Val Liona, in una zona ai confini con Sarego e Lonigo. I funerali dell’agricoltore, molto conosciuto in paese, saranno celebrati giovedì alle 15 nella chiesa di Spiazzo. Ieri è arrivato il nulla osta alla sepoltura da parte della procura. Il pensionato è deceduto venerdì vittima delle gravi lesioni riportate nell’incidente. Inutile era stato il trasferimento d’urgenza in eliambulanza all’ospedale veronese di Borgo Trento, dov’era stato ricoverato nel reparto di rianimazione in stato di coma, dal quale non si è mai ripreso. Castellan aveva riportato estesi traumi al torace e agli organi interni che nel corso nella stessa nottata avevano causato un aggravamento delle sue condizioni, con un’emorragia da cui non si è più ripreso e che si è rivelata fatale. Il pensionato era caduto dal trattore finendo sotto le ruote del mezzo che aveva il rimorchio attaccato, carico dell’uva fino a quel momento raccolta. Il giorno dopo il decesso, i carabinieri della stazione di Sossano sono usciti in sopralluogo nel vigneto dell’incidente. Non ci saranno, però, gli accertamenti da parte dei tecnici dello Spisal in quanto l’anziano non era inquadrato in rapporti di lavoro ed era pensionato. Non ci sarebbero, inoltre, responsabilità colpose di terze persone. Le ipotesi sulle modalità dell’infortunio che gli è costato la vita restano aperte. Non è chiaro, infatti, se la caduta sia da attribuire a un malore oppure se la disgrazia sia potuta succedere per una banale distrazione o per un sobbalzo del mezzo in movimento, o per aver urtato uno dei tiranti in ferro di sostegno delle viti più basse che gli ha fatto perdere l’equilibrio, facendolo scivolare. La morte di Franco Castellan lascia la comunità nel dolore. Il settantottenne, che viveva solo nella sua abitazione di via Carbonarola, sopra la frazione di Spiazzo, e che non aveva figli, era noto e ben voluto. «Franco era una persona che amava tantissimo la sua terra - fanno sapere gli amici - La val Liona per lui non era solo dove si trovava la sua casa. Aveva anche una grande memoria per le persone e i fatti accaduti nella valle, che amava ricordare e raccontare. Aveva cura dell’ambiente, degli animali e delle piante, era un agricoltore che voleva bene al suo territorio, compresi i suoi abitanti. Teneva molto al coro “Val Liona”, in cui aveva cantato per molti anni. Era una persone generosa. Era socio e simpatizzante degli alpini». Lo ricorda anche il sindaco Maurizio Fipponi, che è stato direttore della corale “Val Liona”, di cui Castellan è stato uno dei primi coristi. «Egli era una persona tranquilla, ben voluta, è stato corista per tanti anni quando dirigevo il coro, faceva parte del nucleo dei coristi storici - conclude -. Era di carattere gioviale, pronto alla battuta di spirito e socievole, dotato di grande autoironia. Mancherà a tutti». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Matteo Guarda

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