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Tragedia di Villaga

Lo choc del pilota superstite: «Credevo di volare più alto»

«Credevo di star volando a una quota più alta. Non pensavo di essere così basso». Davide Celotto, che sabato pomeriggio era alla guida dell’ultraleggero precipitato in un terreno agricolo tra i comuni di Villaga e Barabarano Mossano, non si dà pace per quell’incidente che ha provocato la morte del suo migliore amico, Claudio Bonetto, 63 anni, di Castegnero. Celotto, che dopo un breve ricovero all’ospedale è tornato a casa, avrebbe confermato di non avere avvertito particolari problemi al velivolo che stava pilotando prima dello schianto. 
Ieri mattina, per arrivare a fare piena chiarezza sull’incidente, il pubblico ministero Angelo Parisi, titolare dell’inchiesta, ha incaricato Carlo Lombardi, consulente in infortunistica nonché esperto in ricostruzione cinematiche, di riprodurre le condizioni che hanno portato al sinistro e capirne quindi le cause. Dopo il sopralluogo dell’esperto sul terreno in cui è avvenuto lo schianto, i rottami dell’ultraleggero sono stati quindi spostati in un hangar e il campo dissequestrato.
Intanto questa mattina il sostituto procuratore Parisi conferirà al dottor Cirielli l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo di Bonetto, che era pensionato dopo avere lavorato per 40 anni come operaio nella ditta Aia di Villaganzerla. Con Celotto, indagato per omicidio colposo, e assistito dall’avvocato Anna Sambugaro; Bonetto formava una coppia di amici inseparabili. 
«Erano veramente amici per la pelle. Praticavano sempre sport, andavano a correre e trascorrevano le ferie insieme, insomma, erano inseparabili», aveva confermato al nostro giornale Sergio Bonetto, fratello di Claudio. Che poi, ripercorrendo la giornata di sabato aveva aggiunto: «Non sapevo nulla di quel volo perché ero a Roma, assieme alla Protezione civile Colli Berici di Longare per incontrare in udienza Papa Francesco».
Un volo che, almeno nella sua parte finale, è stato ripreso anche dal telefono cellulare di una persona che stava transitando proprio nei pressi del luogo dello schianto. Nel breve filmato, acquisito dalla procura nel fascicolo d’indagine, è stato infatti ripreso il momento in cui il velivolo impatta con i rami di un albero. Un urto che ha fatto perdere stabilità al piccolo aeroplano, divenuto ingovernabile per il pilota, fino a portarlo allo schianto che purtroppo ha provocato la morte del passeggero. 
Sul posto erano immediatamente intervenuti i soccorritori; assieme all’ambulanza del Suem 118 anche i vigili del fuoco. Celotto, che aveva riportato diversi traumi ma fortunatamente nessuna lesione seria, era stato comunque trasportato in eliambulanza all’ospedale San Bortolo di Vicenza da dove è stato dimesso qualche giorno dopo. Per Claudio Bonetto, invece, nonostante i disperati tentativi di rianimarlo da parte dei medici del Suem non c’è stato nulla da fare.
«Claudio era una brava persona, benvoluta da tutti, amante della marcia e della bicicletta. Era dinamico e affabile. Gli piaceva fare movimento e gli piaceva viaggiare. Ci mancherà tanto», aveva ripetuto un suo ex collega sabato subito dopo il tragico incidente.

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