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Lezioni con i bachi da seta Trecento bimbi incantati

Una delle lezioni ai bambini delle scolaresche di cinque Comuni. F.B.
Una delle lezioni ai bambini delle scolaresche di cinque Comuni. F.B.
Una delle lezioni ai bambini delle scolaresche di cinque Comuni. F.B.
Una delle lezioni ai bambini delle scolaresche di cinque Comuni. F.B.

L’allevamento dei bachi da seta è tornato magicamente di casa nella cinquecentesca villa Saraceno incastonata nella campagna della località Finale di Agugliaro con la coinvolgente tre giorni “I bachi da seta tornano in villa” organizzata da Landmrak Trust proprietaria della villa per far riscoprire il mondo della seta e la gelsibachicoltura. Nel sottotetto della barchessa del gioiello palladiano i diciotto alunni della 4 BG dell’Istituto agrario Trentin di Lonigo con i docenti Rosalia Ricciardi e Mirco Chiericati hanno illustrato per due mattine a quasi trecento incuriositi alunni delle primarie di Agugliaro, Campiglia, Sossano, Noventa e Pojana Maggiore il laboratorio didattico con un piccolo allevamento di un migliaio di bachi da seta coltivato per due settimane nei locali della scuola col supporto dei ricercatori del Crea di Padova che ha fornito i bachi. «Una proposta che abbiamo subito accolto con entusiasmo in quanto crediamo nel collegamento col territorio responsabilizzando gli studenti che si sono procurati le foglie di gelso per attuare il ‘progetto bachi’» sottolinea la dirigente scolastica del “Trentin” Gigliola Tadiello. Visite guidate alla villa da parte degli studenti del “Masotto” di Noventa, del “Canova” e del “Quadri” di Vicenza hanno accompagnato l’esperienza didattica dei piccoli arricchita dalla proiezione di alcuni video sulla gelsibachicoltura e dalla spiegazione da parte dell’appassionato maladense Massimiliano De Marchi e della moglie Gemma dell’antica filatura del Quattrocento con alcune macchine d’epoca e il rifacimento di una “filandina” del Trecento utilizzata anche da filanderi ambulanti. Le due conferenze pomeridiane “Alberi preziosi” e “ Per non perdere il filo” con interventi di docenti universitari ed esperti in materia hanno evidenziato la necessità di rispondere alla nuova domanda del mercato della seta di creare una filiera “Made in Italy”. «Una riuscita occasione per far dialogare mondo agricolo, produttivo , istituzionale, accademico e turistico riflettendo sulle trasformazioni, i valori e la storia dell’area fornendo un’occasione formativa agli studenti» osserva Elena Manfredi di Landmark Trust. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

F.B.

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