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Le targhe in memoria dei 96 italiani mai tornati

Giovanni Savegnago giovaneLe targhe donate al cimitero
Giovanni Savegnago giovaneLe targhe donate al cimitero
Giovanni Savegnago giovaneLe targhe donate al cimitero
Giovanni Savegnago giovaneLe targhe donate al cimitero

La cerimonia vera e propria si è tenuta nel piccolo cimitero della zona, a Sommerein, a pochi passi dall’ex lager, dove un tempo erano situate le fosse comuni. Qui, Giovanni ha donato due targhe ricordo con incisi i nomi dei 96 italiani morti nel lager, che sono state fissate su una lapide prima della deposizione di alcune corone d’alloro e dell’esecuzione degli inni nazionali. Durante la serata, più di 150 persone hanno poi partecipato alla cena in onore del 94enne vicentino, dove non sono mancati gli scambi di regali tra le rispettive comunità, italiana ed austriaca. Il viaggio di Giovanni Savegnago si è concluso all’ambasciata italiana a Vienna, dove numerose autorità, compreso Sergio Barbanti, l’ambasciatore italiano, hanno voluto stringere la mano all’ex internato. «È stata un’esperienza molto positiva - conclude Loris Savegnago -. Mio papà ha dato a tutti una grande lezione, tornando in quel paese senza nessun rancore. Il momento più bello? Il parroco del posto ha suonato le campane a festa in suo onore, chiedendogli poi se fosse veramente la seconda volta che metteva piede a Kaisersteinbruch. La risposta di mio papà è stata: «“È la seconda volta che metto piede in questo paese, ma solo oggi lo faccio da uomo libero”. È stata davvero un’emozione forte che non potrò mai dimenticare. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

M.M.

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