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Le storiche bici Bianchi in vetrina per solidarietà

Sarà esposta per la prima volta la bici di Fausto Coppi del 1949
Sarà esposta per la prima volta la bici di Fausto Coppi del 1949
Sarà esposta per la prima volta la bici di Fausto Coppi del 1949
Sarà esposta per la prima volta la bici di Fausto Coppi del 1949

Le belle signore a due ruote d’un tempo, autentiche reliquie del ciclismo, in mostra per poche ore a Montegalda in occasione della chiusura della tradizionale sagra e Fiera di San Marco. Bici che incarnano e fanno rivivere i miti del ciclismo: da Gimondi, Coppi, Pantani, Pasquino e Argenteri. Una dozzina di bici storiche firmate “Bianchi”, esposte per un solo giorno e per beneficienza nell’androne della storica villa Gualdo, sede municipale. È qui che le due ruote uscite dalla collezione privata di Gianfranco Trevisan, storico meccanico del ciclismo oggi tra i collezionisti di bici da corsa più valenti del mondo, potranno essere ammirate come autentici gioielli. Come tali le presenta Trevisan, che ha concesso il prestito a Montegalda di queste bici certificate, custodite come cimeli, diventate un tutt’uno con i nomi che hanno fatto la storia delle due ruote. «Ogni bici è certificata da un atto notarile –spiega Giampaolo Stella, concessionario “Bianchi” di Torri di Quartesolo e promotore dell’iniziativa che servirà per la raccolta fondi utili alla scuola materna -, alcune portano sul telaio la firma stessa dei campioni che le hanno montate». A Montegalda ci sarà la bici di Fausto Coppi del 1949 esposta per la prima volta al pubblico, quella di Moreno Argentieri del 1987 e di Pasquino del 1947. Come pure la mitica “Bianchi” del campione del mondo Felice Gimondi. «Unica mosca nera tra tante “Bianchi” –commenta Stella-, è la bici di Marco Pantani portata per onorarne la memoria». Dodici modelli dal valore spesso fuori mercato per importanza e rarità. «In mostra si vedranno tutte quelle che all’epoca sono state le tecnologie d’avanguardia: dai primi rapporti, ai cerchi in legno rivestiti d’alluminio, e tanti altri dettagli che i visitatori potranno ammirare dalle 9 fino alle 22 con ingresso libero». Oggetti per specialisti, amanti e curiosi che fanno parte della stessa storia d’Italia. «Non sono tanti pezzi – conclude Stella-, ma come autentici gioielli unici al mondo, ne bastano poche e qualificate per meritare una visita, e rivivere un pezzo di storia del ciclismo nazionale». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

A.GR.

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