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Lonigo

Ladri scatenati a scuola. Rubati più di 70 computer

Un maxi furto di materiale elettronico è stato compiuto durante la notte tra mercoledì e giovedì nella sede di viale della Repubblica dell’Istituto comprensivo Carlo Ridolfi. 
L’operazione criminosa si è concentrata sull’aula di informatica nella quale era custodita la dotazione elettronica della scuola. Dalla ricognizione compiuta dai carabinieri della stazione di Lonigo assieme al personale della segreteria, sono risultati mancanti all’appello 72 portatili e 6 tablet. Si stima che il valore complessivo della merce trafugata si aggiri sui 40 mila euro. La presenza di una così notevole quantità di supporti didattici all’interno del plesso scolastico si deve a una fornitura ricevuta dal Ministero della pubblica istruzione a partire dalla primavera scorsa nell’ambito di un finanziamento erogato per fronteggiare l’emergenza Covid e facilitare le procedure legate alla didattica a distanza. 
Dopo aver forzato senza troppe difficoltà una delle porte di ingresso, i ladri sono penetrati all’interno dell’edificio rivolgendo unicamente le loro attenzioni verso l’aula di informatica. Dopo aver frugato nei cassetti delle scrivanie dei bidelli e del personale amministrativo hanno trovato le chiavi di cui avevano bisogno: una per entrare nell’aula di informatica, l’altra per aprire la saracinesca di ferro dietro la quale erano custoditi i computer. 
In questo periodo la forza lavoro all’istituto comprensivo è ancora in versione estiva. La mattina dopo il furto ad accorgersi che qualcosa non andava sono state le bidelle che hanno trovato spalancate le porte di accesso all’edificio, prima di constatare qual era l’unico obiettivo dell’incursione. Nessun atto di vandalismo è stato riscontrato nei locali dove i svolge l’attività didattica. A seguire i carabinieri durante le prime indagini è stato il vicepreside Simone Refosco. Successivamente si è recata alla scuola anche l’assessore alla pubblica istruzione Sandra De Marzi.
Appare evidente che i malviventi sono andati a colpo sicuro, senza dubbio informati sull’entità del bottino e sul luogo e sul modo in cui era conservato. È in questa direzione che si stanno indirizzando le indagini immediatamente avviate dai militari dell’Arma. Sarà innanzitutto necessario scoprire chi ha fornito agli autori del colpo le dettagliate informazioni interne che hanno reso così semplice il loro lavoro. Un altro contributo utile allo svolgimento delle ricerche dei colpevoli potrà arrivare dall’esame delle immagini registrate dalle telecamere di sicurezza che sorvegliano dall’esterno il plesso scolastico.
Il fatto getta un’ombra di tristezza sull’imminente ripartenza dell’anno scolastico. «Un gesto ignobile e vergognoso, che ostacola l’opera che a vari livelli si sta compiendo per mitigare i danni al sistema educativo provocati dalla pandemia – commenta il sindaco Pierluigi Giacomello -. I responsabili non hanno semplicemente portato via dei computer: hanno rubato l’istruzione i nostri ragazzi». 

 

Lino Zonin

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