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La volontà popolare fa rinascere il capitello

Il capitello costruito dalla famiglia Soranzo a inizio ’900. GREGOLIN
Il capitello costruito dalla famiglia Soranzo a inizio ’900. GREGOLIN
Il capitello costruito dalla famiglia Soranzo a inizio ’900. GREGOLIN
Il capitello costruito dalla famiglia Soranzo a inizio ’900. GREGOLIN

“Rinascerà dal passato”, com’è stato presentato dal gruppo di parrocchiani di Montegalda, il progetto che entro un anno farà risorgere dalle sue ceneri, il monumentale capitello che si trovava in centro, nell’intersezione tra via Castello e Cattaneo. Qui, fino al 1965, sorgeva l’elegante edicola dedicata alla Madonna, realizzata in pietra tenera dei Berici. Fu il nonno di Giuseppe Soranzo agli inizi del ’900 ad esprimere un voto per la guarigione del figlio Maurelio. A guarigione avvenuta fece costruire il capitello, dove è rimasto fino alla metà del secolo scorso, di cui si conservano tracce di memoria, ma scarne foto. Durante la Seconda Guerra Mondiale l’edicola votiva rimase indenne sotto i bombardamenti, «tanto che – come si racconta -, sotto le bombe un gruppo di bambini vi trovò rifugio e protezione». L’episodio non bastò a risparmiargli lo smantellamento imposto dall’allargamento stradale e il passaggio di mezzi pesanti. Il capitello vene smembrato e i pezzi disseminati, con l’immagine della Vergine collocata nella facciata della casa di famiglia Soranzo, dove troneggia ancor oggi. Da cinque anni però il valore di questa memoria ha alimentato il desiderio dei parrocchiani di recuperare i fondi per ricostruire lo storico capitello. A capo un artigiano, amante del restauro, Gianfranco Fantin, sostenuto da alcune tenaci volontarie. In questi giorni l’annuncio dell’accordo con il Comune che donerà lo spazio, la Pro loco che segue la raccolta fondi, la Parrocchia e la ditta che ne curerà la ricostruzione: «Sarà un’opera parzialmente nuova – annuncia Fantin -. Il nuovo capitello sorgerà a metà di via Zocco in uno slargo in faccia alla provinciale che porta a Grisignano. Sarà intitolato alla patrona Santa Giustina, la cui statua è stata commissionata allo scultore Giorgio Sperotto di Marano, mentre la parte lapidea sarà curata da EdilPietra di Montegalda». Costo circa 17 mila euro, metà coperti dai parrocchiani: «Solo la parte superiore sarà originale – conclude Fantin -, perché i pezzi conservati sono pochi. La famiglia Soranzo ha donato una parte della cupola a cipolla, tutto il resto verrà ricostruito sulla base di alcuni disegni». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

A.GR.

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