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La mostra di Leonardo in chiusura con il botto

Visitatori alla mostra su Leonardo allestita a palazzo dei Canonici
Visitatori alla mostra su Leonardo allestita a palazzo dei Canonici
Visitatori alla mostra su Leonardo allestita a palazzo dei Canonici
Visitatori alla mostra su Leonardo allestita a palazzo dei Canonici

È già una sfida vinta per il Comune di Barbarano-Mossano, la mostra “Leonardo, quasi vero” aperta a Palazzo dei Canonici fino all’8 dicembre, con un successo di pubblico mai registrato prima in paese per una mostra. Frutto dell’idea dell’assessore alla cultura Michela Nardon, e del clima nazionale per i cinquecento anni dalla morte del genio di Vinci. Un mese di eventi, tra spettacoli teatrali e serate tematiche, a partire dal 9 novembre, che hanno avuto come fulcro l’unica mostra vicentina dedicata a Leonardo, ideata e curata da Antonio Gregolin, che ha trasformato Palazzo dei Canonici in un piccolo “Louvre Berico”. «Non che Leonardo sia mai passato per Barbarano, e tantomeno che qui si conservino delle sue memorie –precisa l’assessore Nardon-, ma ci tenevamo nel nostro piccolo a dare il giusto tributo a quella genialità rinascimentale». Cosa che non sono riuscite a proporre grandi città: «Quello che non mostrano i grandi musei –spiega Gregolin-, l’abbiamo portato a Barbarano. Qui si possono ammirare copie anastatiche, cioè fedelissime riproduzioni a tiratura mondiale limitata, dei famosi codici leonardiani di proprietà del vicentino, Luigi Jodice, grande appassionato del genio di Vinci». La mostra quindi, ha la prerogativa di focalizzarsi sull’attualità ed eredità lasciataci dall’indiscusso maestro della genialità. Dalle sue grandi opere, si giunge ai giorni nostri, attraverso la “pareidolia” studiata e commentata dallo stesso maestro di Vinci, passando per l’Arcimboldo, fino alle otto opere dello stesso Gregolin, che non sculture di legno nel senso tradizionale del termine, bensì opere “naturali”, affiancate alle immagini realizzate dal vignettista di Breganze, Antonio Carraro, che attraverso le nuvole riprende immaginifiche creature che animano il cielo. La ferrarese Laura Govoni, espone una sua singolare installazione “verde” sull’uomo vitruviano. Il liutaio vicentino Daniele Faccin, ispirandosi alla “sezione aurea” studiata da Leonardo, ha realizzato l’antico strumento “monocorda” che fu già di Pitagora. Oggi la mostra offrirà visite guidate gratuite, dalle 15.30, fino alle 18.30 con replica l’8 dicembre prossimo, ultimo giorno di apertura. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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