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La chiesa evangelica e gli strali del vescovo

L’edificio che ospitava la chiesa evangelica di Campiglia fu utilizzato, dopo la cessazione delle funzioni religiose, come deposito di formaggioI campigliesi che parteciparono alla cerimonia di inaugurazione della chiesa evangelicaL’interno della chiesa evangelica che provocò le ire dell’allora vescovo mons. Feruglio
L’edificio che ospitava la chiesa evangelica di Campiglia fu utilizzato, dopo la cessazione delle funzioni religiose, come deposito di formaggioI campigliesi che parteciparono alla cerimonia di inaugurazione della chiesa evangelicaL’interno della chiesa evangelica che provocò le ire dell’allora vescovo mons. Feruglio
L’edificio che ospitava la chiesa evangelica di Campiglia fu utilizzato, dopo la cessazione delle funzioni religiose, come deposito di formaggioI campigliesi che parteciparono alla cerimonia di inaugurazione della chiesa evangelicaL’interno della chiesa evangelica che provocò le ire dell’allora vescovo mons. Feruglio
L’edificio che ospitava la chiesa evangelica di Campiglia fu utilizzato, dopo la cessazione delle funzioni religiose, come deposito di formaggioI campigliesi che parteciparono alla cerimonia di inaugurazione della chiesa evangelicaL’interno della chiesa evangelica che provocò le ire dell’allora vescovo mons. Feruglio

Il 15 agosto 1908 un avvenimento straordinario portò scompiglio nella vita delle comunità del Basso Vicentino: l’inaugurazione di una chiesa Cristiana Evangelica a Campiglia dei Berici ad opera di Massimiliano Tosetto, un campigliese emigrato negli Stati Uniti e tornato con slancio missionario per propagandare la “viva fede verso Cristo unico Signore e Salvatore”. Un concetto che, solo perché proveniente da una voce fuori dalla gerarchia cattolica, provocò una vera guerra di religione che sconvolse per anni la tranquilla vita rurale nella terra vicentina. Tosetto era nato a Campiglia dei Berici il 14 maggio 1877. Fece i tre anni di scuola elementare e rivelò buone doti espressive e artistiche; impiegato come manovale, si specializzò nella pittura e nell’ornato, tanto che in paese veniva chiamato “el pitoreto”. A 18 anni si trasferì prima a Milano e poi emigrò negli Stati Uniti. A Chicago si avvicinò alla Chiesa Evangelica di gruppi italiani in America dove orientò il suo impegno verso l’evangelizzazione, e pensò di iniziare proprio da Campiglia per portare i suoi concittadini “sulla via della verità e della vera religione di Cristo”. All’inizio del 1907, preceduto da una cartolina al parroco, Massimiliano Tosetto giunse nella sua Campiglia, il 17 febbraio diede inizio alla sua prima predicazione in piazza, attendendo la gente che usciva dalla funzione religiosa: destò curiosità e sorpresa, ma ricevette solo fischi e insulti. Tosetto continuò anche le domeniche successive, la gente reagiva con sempre maggiore intolleranza e gli animi diventavano sempre più eccitati. La notizia di quanto succedeva a Campiglia si diffuse velocemente, ed ogni domenica sempre più gente dai paesi vicini invadeva il paese, chi per curiosità, chi per aiutare i cattolici a contrastare il Tosetto e altri ancora per tutelare la libertà di espressione. I giornali iniziarono a pubblicare le cronache dell’avvenimento e anche le autorità religiose si convinsero ad agire. Il vescovo di Vicenza mons. Feruglio diffuse una lettera alla popolazione e al clero inviando in paese a contrastare la “lebbra venuta da lontano” i migliori conferenzieri e oratori come don. Attilio Caldana, don Tiziano Veggian, don Andrea Scotton. Ostacolato e contestato nella predicazione pubblica, il Tosetto si impegnò nelle conversazioni personali e nella propaganda con la diffusione di fogli stampati. E arrivarono anche le prime conversioni, soprattutto nell’ambito della sua parentela. Il passo importante avvenne nel gennaio del 1908 quando Massimiliano Tosetto acquistò per 50 lire un pezzo di terra in via Carazza per costruire un locale per il culto e il mese successivo iniziarono i lavori. Nonostante le minacce di scomunica da parte del Vescovo di Vicenza per chi avesse collaborato alla costruzione dell’edificio, la nuova chiesa venne costruita rapidamente e in soli 5 mesi venne terminata. Lo stesso Tosetto aveva dipinto sia l’esterno che l’interno, comprendeva un piano riservato all’abitazione del pastore e una sala destinata al culto. La facciata, tutta ornata e decorata dallo stesso Tosetto, riportava sul timpano la scritta “Dio è amore”. Il 15 agosto 1908 la chiesa venne solennemente inaugurata, avvenimento preceduto da manifesti e volantini in tutto il basso vicentino. I cattolici boicottarono la festa, molti curiosi vennero dai paesi vicini ma a mandare a monte la celebrazione fu un solenne acquazzone. Nonostante tute le difficoltà la festa inaugurale fu celebrata ugualmente, alla presenza di alcuni pastori evangelici che pronunciarono discorsi di circostanza per un centinaio di presenti. Imponente fu invece la partecipazione alla processione di S. Maria Assunta il giorno successivo, quasi a testimoniare la volontà dei campigliesi a soffocare l’eresia religiosa. Massimiliano Tosetto, consegnando l’edificio religioso al nuovo pastore Giordano Girardi di Padova, considerò chiusa la sua esperienza a Campiglia e tornò a Chicago dove si unì agli evangelici pentecostali e intensificò la sua attività pastorale e nell’opera di evangelizzazione soprattutto nei confronti degli italiani emigrati. A Campiglia l’opera della chiesa Evangelica venne continuata dal Girardi con una comunità di circa una quindicina di fedeli fino all’autunno del 1909 quando una paralisi colpì il pastore a soli 33 anni, e questo venne interpretato come un segno della punizione di Dio. Con alterni tentativi di qualche pastore, la chiesa evangelica di Campiglia trascinò la sua esperienza fino al 1916. Ebbe però la soddisfazione di celebrare qualche mese prima il battesimo di una bambina, figlia di una donna protestante di Montagnana. Sulle vicende storiche della chiesa Evangelica di Campiglia abbiamo attinto alle pubblicazioni del prof. Lorenzo Quaglio del 1997 e del 2018 e del dr. Francesco Toppi del 2018. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Emilio Garon

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