<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Insegnante assenteista «Giustizia a chi lavora»

La sede dell’istituto superiore “Sartori”. L.Z.
La sede dell’istituto superiore “Sartori”. L.Z.
La sede dell’istituto superiore “Sartori”. L.Z.
La sede dell’istituto superiore “Sartori”. L.Z.

Per i dirigenti dell’Istituto di istruzione superiore “Rosselli-Sartori” il fantomatico professor P.B. era e rimane un illustre sconosciuto. Assunto nel settembre dell’anno scorso per sostituire un docente titolare di cattedra, non si è mai fatto vedere ma non ha smesso di incassare lo stipendio maturato a seguito dell’invio di una serie di certificati medici falsi. La notizia dell’azione compiuta dalla guardia di finanza di Reggio Calabria - dove il super assenteista risiede - e del conseguente sequestro dell’importo equivalente ai compensi indebitamente percepiti nel corso del passato anno scolastico, viene accolta a Lonigo come la conferma del funzionamento del sistema di controllo attivato dai vertici dell’istituto. L’avvio delle indagini si deve alla dirigente in carica l’anno scorso, la dott. Maria Paola De Angelis. «La nostra scuola – afferma Barbara Scarso, da quest’anno dirigente scolastica del Rosselli-Sartori – è una realtà altamente inclusiva che grazie alla competenza e alla dedizione del personale docente può accogliere anche i ragazzi con disabilità e con difficoltà di apprendimento. Il posto del supplente che l’anno scorso non si è presentato, è stato assegnato a un altro insegnante che ha completato regolarmente l’organico garantendo al massimo livello la qualità dell’insegnamento prestato agli alunni. L’intervento delle forze dell’ordine, sollecitato dalla collega in servizio al tempo dei fatti, ha individuato e punito un comportamento scorretto e ha reso giustizia a tutti gli insegnanti che svolgono con onestà e passione il loro delicato lavoro di educatori». Del prof. P.B. si conoscono solo le iniziali, la città di residenza e l’età, 36 anni. Ogni altro dato riguardante la sua identità e le materie che avrebbe dovuto insegnare all’interno istituto leoniceno è severamente segretata. «La procedura di indagine - spiega Gilberto Golin, il più stretto collaboratore della preside Barbara Scarso – fa parte di un protocollo riservato, avviato dal responsabile in servizio l’anno scorso e che può essere consultato solo con il consenso dell’autorità giudiziaria. La curiosità sulle generalità del soggetto in questione non ci tocca, dato che il docente non si è mai visto». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

L.Z.

Suggerimenti