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Il balletto dei contributi per ricostruire la materna

In ballo la messa in sicurezza della scuola maternaIl Consiglio comunale di Alonte ha variato il piano delle opere.  ZONIN
In ballo la messa in sicurezza della scuola maternaIl Consiglio comunale di Alonte ha variato il piano delle opere. ZONIN
In ballo la messa in sicurezza della scuola maternaIl Consiglio comunale di Alonte ha variato il piano delle opere.  ZONIN
In ballo la messa in sicurezza della scuola maternaIl Consiglio comunale di Alonte ha variato il piano delle opere. ZONIN

Il Comune intende aderire a un bando pubblicato dal ministero delle Finanze per la messa in sicurezza dell’edilizia scolastica. Questo il motivo che ha indotto il sindaco Luigi Tassoni a convocare in tutta fretta il Consiglio comunale per poter variare in tempo utile per presentare la domanda, il piano triennale delle opere pubbliche. «Si tratta - ha comunicato Tassoni - di un primo passo che intendiamo compiere per rimettere in moto il progetto di demolizione e rifacimento dell’edificio che ospita la scuola dell’infanzia Giovanni XXIII, attualmente solo parzialmente agibile. Il bando riguarda un finanziamento dell’importo massimo di 60 mila euro da destinare alle spese di progettazione a fronte di una previsione di spesa di 1,2 milioni di euro. La precedente giunta da me presieduta aveva avviato una procedura di intervento aderendo a un altro bando ministeriale che prevedeva un finanziamento globale di 2 milioni e 400 mila euro. Il Ministero aveva accolto la richiesta disponendo a nostro favore risorse per 2 milioni di euro - una cifra addirittura superiore al bilancio comunale, che si aggira su 1,8 milioni, ndr - ma il sindaco Leonardo Adami, venuto dopo di me, ha ritenuto di non portare a compimento l’opera. Adesso ci proviamo di nuovo, nella speranza di poter rimettere in moto il progetto». Le repliche da parte dei consiglieri di minoranza si sono soffermate sulla procedura da seguire per variare il Dup, il Documento unico di programmazione, approvato dalla giunta precedente e nel quale è necessario inserire la nuova previsione di spesa. Si trattava di dettagli tecnici ai quali il sindaco ha risposto con un po’ di insofferenza, dichiarando che in Consiglio comunale non si fa filosofia ma occorre essere pragmatici e concreti. Al voto, le minoranze si sono astenute. I tre rappresentanti di opposizione hanno invece votato contro un’altra delibera che aveva come oggetto due varianti al Piano urbanistico degli interventi. Il sindaco Tassoni ha spiegato che si trattava di autorizzare la richiesta presentata da una ditta con sede in zona industriale di alzare il soffitto del capannone oltre i 12,5 metri previsti dalla norma comunale, e ciò per consentire l’insediamento di un nuovo macchinario particolarmente voluminoso. L’altro punto in discussione riguardava il cambio da “area a verde prato” a “area servizi senza alcun vincolo” di un piccolo appezzamento confinante con le pertinenze comunali, nel quale il proprietario intende costruire un garage. Il capogruppo di minoranza Daniela Lici ha contestato la decisione di inserire le due varianti in un unico punto. E ha lamentati «ritardi» nel recapito delle delibere ai consiglieri. «Invito il segretario comunale operare con imparzialità», ha detto. Il segretario Giuseppe Taibi ha risposto di aver sempre operato come tecnico al di sopra delle parti. Il consigliere di minoranza Emanuela Vigolo ha manifestato la sua preoccupazione per la possibilità che le varianti possano aprire la porta ad altre richieste più invasive. Per Tassoni, in replica, i due provvedimenti sono di portata minima e non intaccano per nulla l’assetto urbanistico del Comune. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

L.Z.

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