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Longare

«Hanno rubato la croce di Lumignano». Ma era solo un pesce d'aprile

La finta pagina del sito del Giornale di Vicenza
La finta pagina del sito del Giornale di Vicenza
La finta pagina del sito del Giornale di Vicenza
La finta pagina del sito del Giornale di Vicenza

Ieri, giornata del pesce d’aprile, sul web fra i vari social ha continuato a girare la riproduzione di una verosimile pagina del Giornale di Vicenza con un articolo che riportava la notizia del furto e il trafugamento nella notte tra il 29 e il 30 marzo della grande croce in pietra di Lumignano. La foto di questa verosimile pagina del giornale, di cui ancora non si conosce l’identità dell’autore, è stata postata anche da Michela Cudiferro di Lumignano che su Facebook cura la pagina “Com’eravamo” foto racconti e notizie del passato e del presente del paese berico. «Per tutta la giornata – dichiara – è stato un delirio di condivisioni, di voci preoccupate che avevano preso sul serio la notizia arrivando perfino a rievocare la maledizione della Croce di Lumignano, colpita e abbattuta 100 anni fa da un fulmine e ora un secolo dopo trafugata. Tante sono state anche le voci divertite che avevano capito lo scherzo fatto da abili maneggioni del computer».

Alla goliardata ha preso parte anche il sindaco di Longare Matteo Zennaro che in serata, tempestato di telefonate di persone preoccupate per l’increscioso episodio, anche da fuori provincia,  ha postato un rassicurante comunicato sulla propria pagina Facebook informando sulla felice soluzione del caso. «Posso pubblicamente annunciare – ha dichiarato il sindaco partecipando al gioco – che dopo una vasta operazione è stato possibile recuperare e riposizionare la croce rubata. I malintenzionati sono stati individuati, oltre a pagare una robusta sanzione, saranno condannati a sgranare, senza assaggiarne manco uno, tutti i “bisi” di Lumignano che poi verranno restituiti alla comunità. Al di là dello scherzo – conclude Matteo Zennaro - il vero sottotesto della storia rivela invece quanto i cittadini di Lumignano siano legati a questo importante simbolo del paese».

Albano Mazzaretto

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