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Gestione Ipab: «Rischiosi gli appalti alle cooperative»

I presunti maltrattamenti agli ospiti dell’Ipab di Noventa, attribuiti a lavoratori di una cooperativa esterna, fanno riemergere, secondo l’Unione Sindacale di Base, il problema della gestione delle cooperative nelle case di riposo pubbliche. «Gestioni frequentemente derivanti da appalti concordati al massimo ribasso che possono determinare situazioni fuori controllo - denuncia Federico Martelletto -. Al di là dell’operato di questi lavoratori che, se verificato, va sanzionato, emerge ancora una volta la superficialità con cui enti pubblici concedono la gestione della cura degli anziani a cooperative, peraltro certificate dalla Regione Veneto, che in alcuni casi dimostrano carenze assistenziali, come avvenuto, con modalità diverse, al San Camillo all’Ipab Vicenza». Un problema che, secondo Usb «rischia di amplificarsi una volta approvata la legge regionale di riforma delle Ipab del Veneto, che va proprio in quella direzione: gestione pubblica della struttura, ma concessione poi alle cooperative dell’assistenza diretta, in quanto questa procedura risulta meno costosa rispetto all’assunzione diretta». Per questo chiede alla Regione di garantire un finanziamento adeguato alle case di riposo. E l’Usb invita a porre massima attenzione sulla gara di appalto che l’Ulss 7 Pedemontana sta promuovendo per la gestione delle Comunità del Cardo e San Michele di Montecchio Precalcino finora in carico all’Ipab La Casa di Schio «perché va nella direzione della privatizzazione a cooperative: difficilmente l’Ipab riuscirà a vincere la gara perché non competitivo». Dichiarandosi contraria all’installazione di telecamere ovunque, magari anche nelle stanze di degenza perché «si violerebbe la privacy degli ospiti», l’Usb chiede che «l’assistenza agli anziani sia garantita con modalità assistenziali corrette. La concorrenza a scopo di lucro nel mondo assistenziale, non va certo in questa direzione». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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