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Noventa Vicentina

Galline alla riscossa tra uova colorate e razze in via di estinzione

Galline alla riscossa, per dirla con la fortunata serie televisiva, che il Covid sembra avere resuscitato. Sono gli appassionati, i cultori e collezionisti, che stanno salvando dall’estinzione le antiche razze da cortile. Un fenomeno che si sta espandendo, complice la moda e l’estetica. In particolare le uova colorate tipiche delle razze ornamentali: bianche, rosse, verdi e blu, che stanno arrivando sulle nostre tavole. Dietro a ogni nome, una razza, una storia e degli appassionati che si vogliono distinguere dagli allevatori industriali. “Innamorati” delle galline che conservano i ricordi della loro infanzia, assicurando la sopravvivenza di molte razze autoctone e no.  

Giovani Nicola Maso, 24 anni, che vive nelle campagne intorno a Noventa, è cresciuto tra animali e campi, senza che nessuno in famiglia si specializzasse in quello per cui oggi è conosciuto: la gallina Millefiori di Lonigo, che si dava per estinta. Allevatore di riferimento a livello regionale e nazionale: «In pochi anni il suo allevamento si è ingrandito fino a raggiungere i 200 esemplari tra Robusta lionate e maculata, Phoenix, Marans, oche della Franconia e Millefiori, che razzolano a rotazione per l’ampio cortile dell’azienda. «Con l’esperienza ho affinato le metodologie di allevamento. Quello che vedete nei miei pollai è frutto di sei anni di incroci, selezioni, errori e scambi tra amatori, con l’obiettivo di aumentare la bellezza della razza. Siamo estimatori e non “pollaioli”, al punto che l’Istituto agrario “Trentin” di Lonigo, mi ha chiesto di fornirgli esemplari di Millefiori per il prossimo pollaio didattico della scuola. Una richiesta di cui vado fiero». 

Scuola Anche le galline vanno a scuola, grazie all’insegnante Emanuela Berton, 41 anni di Carmignano Sant’Urbano alle porte di Este. «La pandemia ha rispolverato l’attenzione per orti e animali: galline in particolare. Non appena mi sono trasferita nella casa in campagna dove vivo, ho acquistato delle galline “speciali” che sono diventate uno dei miei strumenti di lavoro educativo, dopo aver frequentato il corso di specializzazione, outdoor educational per la scuola dell’infanzia in cui lavoro. Porto le galline in classe, racconto favole, mostro la diversità delle uova e razze ornamentali, precisando che nessuna di loro finirà in pentola». «Ho cinquanta galline di razza Araucana, Marans, Olive Egger, ognuna delle quali offre un colore diverso di uova: dalle verdi, alle azzurre, alle bianche o scure, suddivise in tre pollai, e sebbene sia aiutata anche dal compagno Andrea, all’alba di prima di andare a scuola, mi prendo cura dei pollai, perché bellezza e cura portano bellezza e cura. E per me le galline sono bellezza».  

Passione Orgoglio e bellezza è anche il sentimento di Daniele Donadello, 39 anni di Montegaldella. «Per molti la nostra è una strana passione: far nascere, crescere e allevare galline per il piacere di poterle ammirare, non è facile da comprendere». Al punto che i suoi quaranta statuari esemplari di Amrock e Sussex, sembrano averlo compreso, lasciandosi accarezzare con mitezza, da sembrare affetto: «Una gallina ha qualcosa che altri animali non ti danno» conclude. 

Antonio Gregolin

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