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Filtri contro i perfluori
«Cambiarli ogni 3 mesi»

L’assessore Bottacin con alcune mamme del comitato ”No Pfas”. L.Z.
L’assessore Bottacin con alcune mamme del comitato ”No Pfas”. L.Z.
L’assessore Bottacin con alcune mamme del comitato ”No Pfas”. L.Z.
L’assessore Bottacin con alcune mamme del comitato ”No Pfas”. L.Z.

Un incontro ravvicinato tra le “mamme no Pfas” e l’assessore regionale all’ambiente Giampaolo Bottacin si è svolto ieri pomeriggio davanti a palazzo Pisani, al termine di un incontro a porte chiuse organizzato dalla segreteria provinciale della Lega Nord.

L’assessore regionale ha risposto puntualmente alle incalzanti istanze dei genitori, preoccupati per l’alto tasso di sostanze tossiche rilevato nelle analisi del sangue dei loro figli. La riunione aveva lo scopo di informare gli amministratori dell’Area Berica sui passi che la consulta per l’ambiente e per il territorio, recentemente costituita, intende compiere nelle prossime settimane.

«Ai numerosi sindaci presenti - spiega Erik Pretto, segretario provinciale della Lega - abbiamo chiesto di condividere e di comunicare ai cittadini una serie di iniziative, prima fra tutte quella di presentare istanza al Ministero per abbassare il limite di legge di 500 nanogrammi di Pfas per litro attualmente in vigore. Contemporaneamente è stata avanzata ai sindaci la richiesta di appoggiare la costituzione di parte lesa che la Regione ha già adottato nei confronti dei responsabili dell’inquinamento. Se i comuni si muoveranno in maniera compatta, potremo fare massa critica e avere maggiori possibilità di successo».

Altri argomenti discussi durante la riunione riguardano l’indagine presso i gestori del servizio idrico per conoscere l’impatto economico di una sostituzione trimestrale, anziché semestrale, dei filtri a carboni attivi. Infine, è stato raccomandato ai sindaci di coordinarsi con la Regione per fornire un’informazione puntuale e corretta su questa spinosa questione.

Durante il confronto con i manifestanti, Bottacin ha ricordato che per allacciare gli acquedotti a una fonte di approvvigionamento non contaminata sono già stati stanziati dal Ministero 80 milioni di euro e che l’iter per l’effettivo esborso si sta faticosamente compiendo. Per quanto riguarda le indagini disposte dalla Procura per verificare la presenza di rifiuti sepolti nell’insediamento della Miteni, l’assessore ha affermato che si augura di ottenere dalla ditta tutta la collaborazione necessaria per compiere l’indagine. Sul fronte giudiziario, ha aggiunto che sarà possibile coinvolgere anche i precedenti proprietari dell’azienda tra i quali figura la Mitsubishi Corporation, una realtà industriale di grandi dimensioni che potrà far fronte a eventuali richieste di risarcimento danni.

Lino Zonin

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