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Espulso, torna però in Italia viene arrestato e condannato

Il 15 marzo di due anni fa era stato fatto salire su un aereo, alla Malpensa, e rispedito nel suo Paese, la Georgia. Il provvedimento di espulsione era stato firmato dal prefetto di Brescia nell’agosto 2014. L’altro giorno, però, Zaza Rekhviashvili, 39 anni, che non sarebbe potuto tornare in Italia almeno sino al 2022, è stato sorpreso dai carabinieri di Lonigo a Brendola, lungo via Vivaldi, nei pressi dell’ufficio postale, mentre si trovava in auto assieme ad altri due soggetti. Fermata la vettura e identificato i soggetti che si trovavano all’interno; dopo essersi resi conto del suo re-ingresso illegale, i militari dell’Arma lo hanno quindi arrestato. Ieri mattina l’imputato, difeso dall’avvocato Emanuele Luppi, è comparso davanti al giudice Antonella Toniolo per sostenere il processo per direttissima disposto nei suoi confronti dal tribunale. Al termine del dibattimento Rekhviashvili è stato condannato a otto mesi di reclusione con il rito abbreviato (che consente lo sconto di un terzo della pena). Pena che però difficilmente il cittadino georgiano sconterà. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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