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Lonigo

Così è morto Davide Rebellin: ricostruito l'incidente

Le mosse della procura e dei carabinieri del nucleo investigativo per far luce sul caso
Il luogo in cui è avvenuto l’investimento mortale il 30 novembre scorso a Montebello
Il luogo in cui è avvenuto l’investimento mortale il 30 novembre scorso a Montebello
Morte Davide Rebellin, la ricostruzione in 3D dell'incidente

Una ricostruzione cinematica dell’incidente stradale che il 30 novembre dello scorso anno provocò la morte di Davide Rebellin, il campione di ciclismo travolto e ucciso da un camion sulla rotatoria della Fracanzana che porta al parcheggio del ristorante albergo “La Padana”, a Montebello. L’attività di indagine è stata svolta qualche settimana fa dai carabinieri del nucleo investigativo di Vicenza a testimonianza del fatto che la procura, sul caso, non ha mai spento i riflettori. Anzi, altre attività di indagine, sempre nelle ultime settimane, sarebbero avvenute pure in Germania dove sarebbe anche stato posto sotto sequestro il tir che avrebbe investito Rebellin.

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L'indagine

Al momento si trova iscritto sul registro degli indagati, nell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Claudia Brunino; Wolfgang Rieke, 62 anni, autotrasportatore tedesco accusato di omicidio stradale e fuga. Sarebbe stato lui infatti alla guida dell’autoarticolato nel momento in cui Rebellin è stato investito.
Rieke il mese scorso aveva anche cambiato legale decidendo di farsi assistere dall’avvocato Antonio Salzano di Ferrara. Un cambio nella difesa che sarebbe coinciso anche con l’avvio dei contatti per risarcire gli eredi del campione di ciclismo tramite la compagnia con la quale è assicurato il tir della Rtr, l’impresa di spedizioni della famiglia Rieke con sede a Recke, un comune di quasi 12 mila abitanti nella Renania settentrionale-Vestfalia.

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La ricostruzione

L’importanza della ricostruzione del sinistro potrebbe risultare fondamentale per arrivare ad accertarne con esattezza la dinamica nonché le condotte tenute dai mezzi che si sono scontrati. Un accertamento che andrebbe quindi di pari passo con le analisi effettuate anche sull’autoarticolato di Rieke. Al quale, precedentemente, sarebbero state scattate solo alcune fotografie. 
Tra l’altro la verifica eseguita nei giorni scorsi su luogo del sinistro andrebbe ad aggiungersi al resto del materiale probatorio in mano alla procura. Che avrebbe a disposizione anche i video girati dalle telecamere de “La Padana” e il filmato realizzato da un testimone con lo smartphone. Rieke se fosse stato fermato dalle forze dell’ordine in Italia, sarebbe stato arrestato. Invece, era stato individuato il giorno dopo nella città dove risiede dalla polizia tedesca.

 

Matteo Bernardini

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