<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Camisano Vicentino

Dai cappelli alle pellicce, duecento anni di bottega

Antonio e Maria Angela Vicentini nel loro negozio (foto Marini)
Antonio e Maria Angela Vicentini nel loro negozio (foto Marini)
Antonio e Maria Angela Vicentini nel loro negozio (foto Marini)
Antonio e Maria Angela Vicentini nel loro negozio (foto Marini)

Non capita tutti i giorni di festeggiare il raggiungimento dei duecento anni. Ne sanno qualcosa i titolari della storica, è proprio il caso di dirlo, attività commerciale “Pelletteria Vicentini” che, quest’anno, ha tagliato l’invidiabile traguardo dei due secoli di vita.

Correva l’anno 1821 e Domenico Vicentini, lontano antenato dell’attuale titolare dell’attività Antonio, già vendeva cappelli con un carretto per le vie camisanesi. Tempi lontani, in cui ovviamente non esistevano ancora i negozi che hanno reso famoso il territorio di Camisano. «La tradizione dei cappelli l’abbiamo portata avanti per anni - racconta Antonio Vicentini, 87 anni, che ancora oggi è il primo a entrare e l’ultimo a uscire dal suo amato negozio -. Mio nonno Angelo si era messo a fare le “sgalmare”, ovvero gli zoccoli di legno. Poi mio papà Attilio ha ripreso a vendere cappelli, cosa che ho fatto anch’io per molto tempo, tanto che ancora oggi tutti mi conoscono come “Toni el capearo”». 

Proprio papà Attilio e mamma Mercedes hanno portato avanti l’attività di famiglia, aprendo un primo negozietto negli anni Quaranta, in via Vittorio Veneto, per poi spostarlo nella centralissima via Marconi, dov’è tuttora, a due passi dal municipio. «Eravamo tra i pochi della zona ad avere il famoso marchio Borsalino. Negli anni Cinquanta e Sessanta facevamo anche tanti mercati in giro per la provincia. Sono stato uno dei primi, se non il primo, a portare al mercato di Camisano un banco con il tendone automatico. Ne avevo visti nel Bresciano e, a quei tempi, in Veneto non c’erano ancora». 

Antonio, assieme alla moglie Maria Angela, ha dunque ereditato “la bottega”, iniziando negli anni Settanta a vendere anche borse, per poi passare alle pellicce. «A fine anni Settanta ci fu il boom della pellicceria - continua -. Nel 1983 ho aperto un secondo negozio in via Fogazzaro dedicato alle pellicce, mentre nell’altro sono rimasti i cappelli e le borse». 
Anni d’oro per il commercio locale. «Avevo clienti che venivano anche da fuori regione e in quegli anni le pellicce si vendevano anche nei mercati, soprattutto in quelli dell’Alto Vicentino. Il segreto di quel successo? Ho sempre voluto vendere solo prodotti di qualità, cosa che faccio ancora oggi». Tra i tanti bei ricordi legati a quei tempi, non sono mancati anche episodi poco piacevoli. «Nel 1986 un commando della mala del Brenta ci rapinò. Bloccarono la strada, entrarono nel negozio con le armi in pugno e, dopo aver fatto mettere mio figlio faccia a terra, scapparono con merce del valore di cento milioni».

Oggi, passata la moda delle pellicce, i due negozi della famiglia Vicentini sono gestiti sempre da Antonio e dalla moglie, con l’aiuto dei figli Annamaria e Attilio, quest’ultimo già presidente dell’associazione dei commercianti Vivi Camisano. «Sono nato e cresciuto in negozio, e continuo a lavorare con la stessa passione di sempre - conclude Antonio -. Il futuro? Oggi i giovani vogliono acquistare tutto on line. Anche se non capisco come si può comprare una cosa senza prima averla vista e provata».

Marco Marini

Suggerimenti