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Noventa

Comune accoglie project financing impiantocrematorio

 

La proposta di un project financing per la realizzazione di un impianto di cremazione e  ‘casa funeraria’ a ridosso del cimitero in via Mulinello presentata dallo studio Engineering srl di Padova ha surriscaldato l’ultimo Consiglio Comunale con approvazione della necessaria  variante urbanistica da parte della sola maggioranza , mentre le minoranze hanno abbandonato polemicamente l’aula al momento del voto.

“Si tratta di un progetto  a costo zero per il Comune che prevede la creazione di due forni crematori e di una sala per le  cerimonie non religiose e il trasferimento delle celle mortuarie dall’ospedale (dove non potranno più rimanere come comunicatoci dall’Ulss) e che ci garantirà un contributo annuo di 50 mila  euro per la durata trentennale  con dimezzamento per i cittadini noventani della tariffa di cremazione stabilita dal Ministero dopodichè l’impianto sarà di nostra proprietà“ ha spiegato il sindaco Marcello Spigolon.

Di ben diverso parere le minoranze con Manuela Fontana (Noventa Civica) che ha ritenuto “sproporzionato il costo di 7.243.000 euro  del progetto del quale  non si conoscono i soci finanziatori col rischio di un business delle salme in quanto si parla di 2100 cremazioni all’anno per far fronte ad un investimento mentre le 15 cremazioni avvenute nel primo semestre tra i decessi a Noventa  testimoniano la bassa  richiesta del territorio. Tale intervento comporterebbe un nuovo inquinamento ambientale e il rischio per il Comune legato ad un  suo eventuale fallimento”  proponendo il ricorso alla consultazione popolare .

Osservazioni e dubbi su ” reale fabbisogno,  gestione finanziaria e rispetto ambientale dell’impianto “condivisi da Alessandro Romagna (Lista libera per Noventa) che  ha  parlato di “argomento che dal punto di vista etico-sociale tocca diverse sensibilità per cui va coinvolta la popolazione per arrivare ad una scelta condivisa”.

Proposta quest’ultima respinta dal sindaco in quanto “ siamo stati delegati dalla popolazione a decidere” ribadendo che  “per il Comune non c’è alcun rischio d’impresa, il trend delle cremazioni è in aumento e l’impianto dovrà essere a norma con costante controllo dell’impatto ambientale”.

“Lo studio di fattibilità è poco credibile essendo la cremazione più diffusa in città che in campagna per cui si tratta di un’azione superficiale del Comune che non valuta adeguatamente le nostre osservazioni” ha sottolineato Maria Pia Dall’Armellina (Movimento 5 stelle)  abbandonando la votazione assieme agli altri due gruppi di minoranza che avevano richiesto la sospensione dell’argomento per consentirne un maggior approfondimento tecnico e procedere ad una consultazione popolare .       

                                                                                                                                                                                                                      F.B.

 

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