<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Battaglia del gas Stop del giudice Il Comune esulta

La cessione di quote di Unicoge ha infiammato i rapporti tra enti
La cessione di quote di Unicoge ha infiammato i rapporti tra enti
La cessione di quote di Unicoge ha infiammato i rapporti tra enti
La cessione di quote di Unicoge ha infiammato i rapporti tra enti

Il Comune di Lonigo segna un punto a suo favore nella partita in corso con i comuni di San Bonifacio e Cologna Veneta sulla cessione delle quote Unicoge. Una sentenza della prima sezione del Tar del Veneto ha infatti accolto il ricorso presentato dalla pubblica amministrazione leonicena per ottenere l’annullamento delle delibere emesse dai due Comuni veronesi con lo scopo di esercitare il diritto di prelazione sulla vendita delle quote della società di gestione del gas. Mentre Lonigo, assieme a Soave, Colognola ai Colli e Zimella aveva deciso di mettere sul mercato il pacchetto azionario, posseduto complessivamente per il 93,96% del totale, gli altri due Comuni si erano opposti costituendo una nuova società e rivendicando il diritto di prelazione sull’acquisto. L’esposto presentato da Lonigo al Tribunale amministrativo regionale definiva illecita questa operazione che, se realizzata, «produrrebbe un effetto distorsivo della concorrenza, poiché consentirebbe a un terzo di acquisire le quote di Unicoge in virtù della preferenza derivante dalla prelazione, senza partecipare alla procedura ad evidenza pubblicata di dismissione di esse, con i rischi connessi, così disincentivando i concorrenti dal partecipare a detta procedura ed incidendo negativamente sul valore delle quote da dismettere, a discapito dei soci pubblici alienanti». I sindaci dei due Comuni dissidenti incassano il colpo ma dichiarano non rinunciare ai loro propositi, sostenendo che l’annullamento disposto dal Tar rileva una carenza in merito alle motivazioni espresse nelle delibere ma non nega la legittimità dell’azione. Confermano quindi l’intenzione proseguire nel loro intento e a questo proposito annunciano l’imminente emissione di nuove delibere, redatte in conformità alle osservazioni formulate dall’autorità di controllo regionale. A villa Mugna si interpreta invece la decisione del Tar come una vittoria e si sottolinea con soddisfazione che la condanna obbliga le parti soccombenti a rifondere al comune di Lonigo le spese e gli onorari di causa. «Le amministrazioni condannate - aggiunge il sindaco di Lonigo - hanno inventato una modalità illecita per bloccare la volontà di un comune di realizzare il maggior guadagno dalla vendita delle proprie azioni, nel momento più opportuno e per il bene dei propri cittadini. Quanto sempre da noi affermato trova quindi assolutamente fondamento e legittimazione. Il Comune di Lonigo sta subendo gravissimi danni da una attività illegittima compiuta dai comuni di San Bonifacio e Cologna Veneta. I rispettivi Consigli comunali che hanno approvato queste delibere risponderanno dei danni cagionati e cagionandi all'amministrazione comunale di Lonigo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lino Zonin

Suggerimenti